Ieri mattina i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate hanno effettuato tre arresti a Gallarate.
tre arresti a Gallarate per le rapine alle sale giochi
Il Tribunale di Busto Arsizio ha emesso l’ordinanza di custodia che ha portato ai tre arresti a Gallarate nei confronti di tre italiani pregiudicati.
I tre arrestati hanno 61, 55 e 44 anni risiedono a Milano e sono accusati di una serie di rapine:
- 04.05.2019, rapina aggravata alla sala slot “Sisal” di Gallarate (circa 8.000 euro di proventi);
- 19.05.2019, rapina aggravata alla sala slot “Punto Snai” di Legnano (circa 16.500 euro di proventi);
- 02.06.2019, rapina aggravata alla sala slot “Las Vegas” di Olgiate Olona (circa 37.000 euro di proventi);
- 12.10.2019, rapina aggravata alla sala slot “Punto Snai” di Legnano (circa 2.000 euro di proventi).
le indagini
Le indagini sono cominciate in seguito alla rapina compiuta alla sala slot di via XXV Aprile di Gallarate.
Conseguentemente sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio.
L’attività investigativa ha permesso di raccogliere numerose fonti di prova a carico dei tre uomini oggi arrestati.
Oltre alla rapina di Gallarate, gli inquirenti li accusano anche di altre rapine, eseguite con metodi similari, nei vicini Comuni di Legnano ed Olgiate Olona.
Gli indagati avevano infatti adottato lo stesso modus operandi per tutti i colpi messi a segno.
Rubavano degli scooter in zone della periferia milanese e li utilizzavano per avvicinarsi, in orario serale prossimo alla chiusura, alle sale slot individuate.
Gli arrestati entravano mascherati nei locali armati di pistola e teaser e, dopo aver minacciato i commessi, si facevano consegnare gli incassi della giornata.
Nel complesso hanno rapinato oltre 60.000 euro in poco più di cinque mesi.
i reati contestati
In aggiunta al reato di rapina aggravata, il Tribunale di Busto Arsizio ha contestato agli indagati anche quelli di furto aggravato, ricettazione.
Inoltre il tribunale ha contestato anche il porto in luogo pubblico di armi da fuoco (pistola e teaser).
I militari, finite le operazioni di arresto e perquisizione, hanno accompagnato i tre presunti responsabili nel carcere di Milano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.