Il Corpo Musicale “A.Broggio” di Castelletto Ticino ha ricordato Santa Cecilia.
Castelletto Ticino: Santa Cecilia 2024.
Nella giornata di ieri, 24 novembre, il Corpo Musicale”A.Broggio” di Castelletto Ticino ha ricordato la patrona della musica, Santa Cecilia.
Al mattino sono iniziati i festeggiamenti con la sfilata per le vie del paese.
A seguire hanno animato la Celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 nella Chiesa Parrocchiale Sant’Antonio Abate, la Santa Messa è stata presieduta dal Prevosto e Parroco don Fabrizio Corno.
Il pomeriggio è proseguito con un concerto tenutosi presso la Sala A.Caletti adiacente alla biblioteca.
Alcune immagini dei festeggiamenti dedicati a Santa Cecilia Patrona dei Musicisti.
La giornata è iniziata con la classica sfilata della Banda per le vie del centro e a seguire l’animazione della Santa Messa.
Gli eventi si sono conclusi nel pomeriggio con il concerto delle ore 16.30, presso la sala A.Calletti (adiacente alla biblioteca).
Breve storia di Santa Cecilia.
Santa Cecilia (Roma, II secolo – Roma, III secolo) è una nobile romana convertita al cristianesimo, vergine martire cristiana. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica, di strumentisti e cantanti. Viene ricordata il 22 novembre da Cattolici e Ortodossi. Esclusa la Vergine Maria, è una delle sole sette sante ad essere ricordate per nome nel Canone della Messa..
La Chiesa più importante a lei consacrata è la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, risalente alla prima cristianita’, si presume sopra la dimora in cui visse.
In suo onore, prese avvio a fine del secolo XIX uno storico movimento di riforma della musica sacra, detto Cecilianismo.
Cecilia, nata da una nobile famiglia a Roma, sposò il nobile Valeriano. Si narra che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti ai quali la vergine, accompagnandosi, cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Da questo particolare è stato tratto il vanto di protettrice dei musicanti. Confidato allo sposo il suo voto, egli si convertì al Cattolicesimo e nella prima notte di nozze ricevette il Battesimo per mano del Pontefice Urbano I. Tornato nella propria casa, Valeriano vide Cecilia prostrata nella preghiera con un giovane: era l’Angelo che da sempre vegliava su di lei. Insospettito, chiese una prova dell’effettiva natura angelica di quel giovinetto: questi, allora, fece apparire due corone di fiori e le pose sul capo dei due sposi. Ormai credente convinto, Valeriano pregò che anche il fratello Tiburzio ricevesse la stessa grazia e così fu.
Il giudice Almachio aveva proibito, tra le altre cose, di seppellire i cadaveri dei Cristiani, ma i due fratelli convertiti alla fede si dedicavano alla sepoltura di tutti i poveri corpi che incontravano lungo la loro strada. Vennero così arrestati e dopo aver redento l’ufficiale Massimo che aveva il compito di condurli in carcere, sopportarono atroci torture piuttosto che rinnegare Dio e vennero poi decapitati. Cecilia pregò sulla tomba del marito, del cognato e di Massimo (tutti e tre Santi venerati il 14 aprile), anch’egli ucciso perché divenuto cristiano, ma poco dopo venne chiamata davanti al giudice Almachio che ne ordinò la morte per soffocamento nel bagno di casa sua, ma si narra che “la Santa invece di morire cantava lodi al Signore”. Convertita la pena per asfissia in morte per decapitazione, il carnefice vibrò i tre colpi legali (era il “contratto” dei boia per ogni uccisione) e, non ancora sopraggiunta la morte, la lasciò nel suo sangue. Fu Papa Urbano I, sua guida spirituale, a renderle la degna sepoltura nelle catacombe di San Callisto.
La Legenda Aurea narra che Papa Urbano I, che aveva convertito il marito di lei Valeriano ed era stato testimone del martirio, «seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa, così come gli aveva chiesto».
“Il Grande Concerto Natalizio” Parrocchia di Castelletto Ticino