Una generazione di giocatori: fotografia della GenZ, protagonista del gaming
La Generazione Z rappresenta il polo di maggior attrazione per tutti i settori, quello digitale in maniera specifica. Un nuovo target a cui guardare, destinato ad influenzare i mercati da qui ai prossimi decenni. Lo conferma anche uno studio di Deloitte Digital Media Trends, che ha tirato fuori un dato più che interessante.
I nativi digitali, membri della Gen Z, sono importanti soprattutto per l’industria dell’intrattenimento e in maniera particolare per il gaming, a discapito della tv tradizionale e dei canali considerati “classici”.
Cosa dicono i dati? La ricerca si basa su un campione di giovani americani, anche se questi trend sono ormai universali, validi ad ogni latitudine, al di là e al di qua dell’Oceano.
Giocare ai videogame o intrattenersi col mondo del gaming, per il 26% degli intervistati, è una attività d’elezione.
Basti pensare che il target dei giocatori di slot online si è abbassato negli ultimi due anni coinvolgendo anche la Gen Z, in particolare graie al successo registrato dal segmento online delle slot gratis. Si tratta di un autentico salto in avanti per il settore.
Al secondo posto spiccano gli interessi per la musica, soprattutto grazie all’exploit di piattaforme streaming come Spotify.
Tutto ciò è stato reso possibile da un repentino cambio di abitudini, mai come prima d’ora. La Gen Z è quella che domina per i videogiochi, mentre i Millennials strappano il monopolio per la navigazione su internet, social, serie tv, le cui percentuali sono comunque a ribasso.
Ma come si intrattengono i nativi digitali? Sicuramente con pane ed eSports, per citare un settore capace di adattarsi e confermarsi trasversale, fino a diventare per molti una autentica professione.
Molti gamer, infatti, sono giovanissimi. Per le generazioni concorrenti e più “grandi”, dai boomer ai Millennials fino alla Gen X, il gaming entra in gioco ma solo tra il quinto e il quarto posto tra gli interessi. Il primo posto qui è occupato da tv e serie con le varie piattaforme difatti nate con queste generazioni.
Qui si apre un’altra questione, legata alle piattaforme. Ma la Gen Z non è scontata come potrebbe sembrare. La strada è tracciata, e più che al brand, le aziende stanno rivolgendosi verso le community con cui condividere le proprie idee. Basando il tutto sui valori che condivide il brand.
Tutto ciò che serve fare è armarsi degli strumenti da gaming, sempre più centrali e destinati ad essere sempre più importanti per cavalcare le onde dell’intrattenimento. Il futuro sarà chiarificatore su questo fronte.