Gli Istituti Olga Fiorini e Marco Pantani ACOF sono coinvolti nel progetto “Invece di giudicare”, per formare studenti esperti in mediazione.
Strumenti culturali e competenze nel campo della mediazione messe non solo al servizio dei ragazzi, bensì direttamente nelle loro mani. Per dare una risposta concreta nel tentativo di placare l’altissima conflittualità che – in modo sempre più preoccupante – invade la società e taglia le generazioni con ferite profonde.
ACOF Olga Fiorini ha deciso di ripartire ancora una volta dai giovani, rendendoli protagonisti diretti e consapevoli di un processo di pacificazione coraggioso e ambizioso.
Attestato di formazione “Invece di giudicare”
La scuola diretta da Mauro e Cinzia Ghisellini ha consegnato a sedici studenti l’attestato di frequenza al progetto nazionale di formazione “Invece di giudicare”. Attraverso il quale – durante la scorsa annata scolastica – gli allievi coinvolti hanno acquisito competenze di mediazione utili a riconoscere, approcciare e risolvere i conflitti che incontrano sulla loro strada.
«Formati nel gestire le criticità, ora questi ragazzi sono a disposizione dei loro amici e compagni per guidarli a trovare una soluzione pacifica alle divergenze». Spiega Stefania Francone, responsabile del progetto per gli istituti superiori Olga Fiorini e Marco Pantani.
La cerimonia è avvenuta nella E-work Arena a Busto Arsizio, coinvolgendo come spettatori le delegazioni composte dai rappresentanti di classe di tutta la galassia ACOF.
Dichiarazioni ai primi studenti esperti in mediazione
«Una scelta dal duplice obiettivo perché da un lato vogliamo dare massima diffusione al progetto e alla presenza di questi “mediatori fra pari”, dall’altro desideriamo estendere a sempre più giovani questa opportunità». Evidenza Francone.
“Invece di giudicare” è dunque un progetto divulgativo diffuso in quasi tutte le regioni italiane dalla cooperativa sociale Risorsa Cittadino, con il patrocinio della Commissione Europea e con l’appoggio del Ministero dell’Istruzione.
Annitta Di Mineo è una delle formatrici che hanno seguito gli studenti nel loro percorso: «ACOF – spiega – è stata la prima scuola di Busto Arsizio a scommettere su questo percorso, raccogliendo la sfida di responsabilizzare le nuove generazioni attraverso una decisa valorizzazione delle capacità di ascolto, ovvero un elemento oggi troppo spesso carente e alla base della maggior parte dei contrasti».
Molto soddisfatta è anche la dottoressa Mariachiara Olianas: «Il compito della nostra associazione è quello di diffondere il valore di tutte le possibili forme di mediazione esistenti. In questo particolare caso, ci siamo rivolti con convinto ottimismo agli adolescenti, cioè alla base della nostra società, perché stanno crescendo in un mondo molto aggressivo e denotano problemi nella gestione delle loro emozioni. Fornendo strumenti di mediazione, li rendiamo invece consapevoli protagonisti della possibilità di una gestione differente dei conflitti. Il loro entusiasmo è motivo non solo di orgoglio, ma anche di grande speranza».