Non capita spesso di poter festeggiare una vittoria praticamente olimpionica; Mauro Callegaro si è infatti laureato campione del mondo di braccio di ferro.
Si sono appena conclusi i Campionati mondiali WAF ad Antalya in Turchia. Ben 44 le nazioni presenti per circa 1800 atleti in competizione ed il fagnanese si è distinto nella categoria Senior Gran Master 100 kg.
Grande abilità accumulata negli anni, da 17 anni anche arbitro, Callegaro si era preso una pausa dal mondo sportivo. Tornando ad abbracciarlo alla prima occasione utile.
Siamo così arrivati prima agli Europei disputati lo scorso mese di giugno in Romania e appunto ai Mondiali in Turchia. Qui è stato protagonista con la fascia di capitano al braccio per la delegazione italiana.
Callegaro e il braccio di ferro, un amore fin da ragazzo
Il braccio di ferro si può considerare lo sport più vecchio del mondo, chi non vi ha mai giocato tra amici. Nel caso di Mauro questa passione si è tramutata in un vero e proprio amore per lo sport e la sua carriera oltre decennale lo conferma.
Tante le gare vinte e i trofei nel palmares personale, fino ad arrivare oggi a conquistare nuovamente il titolo di campione del mondo.
Sono stati molteplici anche le felicitazioni e i complimenti ricevuti dalla comunità fagnanese e dai colleghi sportivi che ormai conoscono il campione da anni.
Nel palazzetto in Turchia si respirava un’aria veramente sportiva, di altissimo livello, tutto ben organizzato, tanto braccio di ferro e passione che fuoriesce da ogni poro.
Costanza, esperienza, e malizia che Mauro ha messo in campo anche in questa occasione sbaragliando gli avversari.
Le responsabilità della trasferta e la gioia della vittoria
La trasferta non è stata assolutamente una vacanza perché la settimana passata in Turchia è stata praticamente dedicata e trascorsa in palestra.
Il ruolo di Capo delegazione della squadra italiana, “obbliga” il capitano a presenziare ad ogni gara. Pertanto occorre restare una decina di ore al giorno seduti al tavolo da gioco.
Per Callegaro non è stato semplice, con lo stop dedicandosi alla sua famiglia, era importante rimettersi in gioco dopo il periodo di inattività e tornare a gareggiare.
Grazie alla sua esperienza maturata negli anni, il contatto ripristinato con la federazione, poi la grande responsabilità di volare in Turchia come capitano della squadra.
Quando è arrivato il turno della propria categoria poi, seppur partito da Fagnano con mille pensieri, mille dubbi, grinta e determinazione hanno preso il sopravvento portando al felice epilogo di gara regalando grande gioia in paese e soprattutto in famiglia.
Fausto Bossi