Protagonista la “Bettola”, storico punto di ritrovo a Fagnano Olona, ricordato e raccontato oggi dalle persone che lo hanno vissuto sotto varie sfaccettature.
Serata amarcord quella vissuta nel salone dell’oratorio San Stanislao, a fianco al Santuario Madonna della Selva in via Zara.
Racconti e ricordi messi in video da Alberto Testolin e Filippo D’Angelo , riprendendo volti e sensazioni di un passato anche recente dell’aria che si respirava nelle sale di Piazza XX settembre, ex Casa del fascio.
La Bettola era il fulcro di molteplici pensieri ed interessi delle parsone, dalla associazioni che si ritrovavano con i loro soci, ai semplici passanti per un aperitivo, alle società sportive che vi avevano sede, alla storica corale polifonica per le prove intrasettimanali dei cantori, o semplicemente per assaggiare l’originalissimo “verde”.
Il legame della Bettola con Fagnano Olona
Un pezzo di storia locale rimasto attivo fino alla fase pandemica praticamente, un viaggio lungo oltre 70 anni di presenza attiva.
Tante infatti le attività che si svolgevano all’interno della Bettola. Dal patronato ad iniziative per la cittadinanza, dalle partite a biliardo alla castagnata o altri piccoli e grandi eventi che hanno portato un gran numero di persone ad amare e a vivere questo luogo frequentandolo con costanza.
Una funzione “sociale” che ha preso il via grazie ai due sacerdoti con lo sguardo lungo, ovvero Don Giuseppe Minetti e Don Piero Galli. Essi capirono subito le grandi potenziali di quel luogo che non era un semplice immobile destinato alla parrocchia nel dopoguerra, ma stava diventando un centro di aggregazione costruito nel tempo e che oggi ha lasciato un vuoto, di cui se ne sente la mancanza.
Oltre ai tanti volontari e baristi che si sono susseguiti dietro il balcone della Bettola, c’era uno stuolo di persone di ogni età che seguivano, aiutavano e supportavano Luciano Galmarini, probabilmente la persona che più di tutte si è dedicato anima e cuore al progetto socio culturale sportivo aggregativo della Bettola.
La domenica era immancabile, dopo aver partecipato alla Santa Messa e il giro al cimitero, il passaggio alla Bettola per un aperitivo “comunitario” davanti ad una buona brocca del mitico “verde”.
“Andem a Betula”, era la tipica frase di invito, dal gusto familiare e soprattutto con la certezza che tutti già sapevano cosa si volesse dire, cosa si intendeva. Tutti membri di un pezzo di vita fagnanese.
Fausto Bossi