Corteo contro la guerra e tutto ciò che la rende possibile, corteo il 5 aprile a Busto.
La guerra devasta popoli e nazioni. Alimenta sofferenza, povertà e distruzione. Oggi più che mai, fermare la macchina bellica è un dovere morale.
No ReArm Europe
L’Unione Europea e i suoi Stati membri promuovono una pericolosa corsa al riarmo. Questo aumenta il rischio di un nuovo conflitto mondiale.
Le fabbriche di armi prosperano, mentre le basi militari si espandono nei nostri territori. Questo processo va fermato per evitare nuove tragedie.
No all’economia di guerra
Le risorse pubbliche finiscono nell’industria bellica. Scuola, sanità e pensioni vengono trascurate. Il denaro che dovrebbe servire al benessere collettivo alimenta la produzione di strumenti di morte.
Questo saccheggio del welfare sociale impoverisce la società e aumenta le disuguaglianze.
No alla militarizzazione della società
La repressione interna si intensifica. Il dissenso viene soffocato. Nuove tecnologie militari rafforzano la sorveglianza di massa.
Il DDL 1660 ne è un esempio. Mentre le bombe cadono oltre confine, dentro il paese aumentano controllo e censura.
No NATO
La NATO rappresenta una minaccia costante alla pace mondiale. La sua espansione alimenta conflitti e tensioni geopolitiche.
In Italia, la base di Solbiate Olona ospita il Comando multinazionale della NATO. Questo rafforza la dipendenza del nostro paese dalle strategie militari occidentali.
Palestina libera!
Il genocidio in Palestina deve finire. Il popolo palestinese ha diritto alla resistenza e all’autodeterminazione.
Occorre interrompere ogni forma di supporto economico, politico e militare all’occupazione sionista.
L’Italia e l’export di armi
L’Italia è il terzo maggiore esportatore di armi verso Tel Aviv. Ha inviato almeno 2,5 miliardi di euro in armamenti a Kiev.
La Lombardia è una delle regioni con la più alta produzione bellica. Nella provincia di Varese, tra il 2022 e il 2023, l’export di armi è cresciuto del 96,7%. Anche la Leonardo SpA ha visto un aumento del valore in borsa di oltre il 70%.
Tempo di agire
Questo sistema di sfruttamento, colonialismo e distruzione deve essere fermato. La mobilitazione contro la guerra è necessaria.
Solo con un’azione collettiva possiamo fermare il massacro e costruire un futuro di pace.
Assemblea contro la guerra
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