Beko, la crisi è forte e le ripercussioni ci sono pure da noi, a Biandronno
Beko; i sindacati: «A fronte della comunicazione della chiusura dei due siti in Polonia- scrive in una nota la rsu di Cassinetta – e della mancanza ancora di una data per l’incontro al tavolo ministeriale per la presentazione del piano industriale di Beko, il coordinamento di Fim, Fiom e Uilm ha proclamato in tutti i siti in Italia 2 ore di sciopero nella giornata di giovedì 12 settembre».
La multinazionale Beko ha annunciato la chiusura delle sue due fabbriche in Polonia, citando motivi economici e strategici.
L’azienda ha dichiarato che questa decisione è necessaria per riorganizzare la produzione a livello globale e migliorare l’efficienza operativa. Tuttavia, questa scelta comporta la perdita di numerosi posti di lavoro, causando preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie.
Tutto il settore elettrodomestici a livello europeo è in crisi, per una serie di motivi: crisi, denatalità, e la forte concorrenza di altri stati extraeuropei che producono a molto meno.
La dichiarazione di Monti
Crisi Beko Cassinetta di Biandronno – Approvata mozione al Pirellone
Emanuele Monti (Lega): “Appello al Mimit ed approvazione mia proposta di un confronto in Commissione a Palazzo Pirelli”
“Da parte del Consiglio di Regione Lombardia c’è massima attenzione per la crisi che sta investendo in questo momento l’azienda Beko – Whirlpool di Cassinetta di Biandronno. Per questo, con una mozione bipartisan firmata da tutti i gruppi politici e approvata oggi in Aula a Palazzo Pirelli, abbiamo voluto portare la questione al tavolo del Governo e nello specifico del MIMIT”. Così il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti, presidente della IX Commissione welfare del Pirellone.
Spiega Monti: “La mozione chiede al Governo di attivarsi ancor più fortemente per salvaguardare questa realtà del nostro territorio, con l’invito al Ministero delle Imprese (Mimit) di prevedere un’azione specifica a difesa di un’industria che è un patrimonio del nostro Paese e che ha contrassegnato la nostra storia industriale diventando una delle realtà più importanti della Provincia di Varese con un livello occupazionale che deve essere tenuto in considerazione”.
“A fronte di tutto ciò”, prosegue Monti, “con spirito pragmatico, oltre a coinvolgere il Mimit affinché si faccia carico del problema, voglio sottolineare che l’intento di questa mozione non vuole essere solo informativo o di carattere politico, alzando oggi la palla per poi lasciare la questione unicamente nelle mani del Governo. Grazie ad un emendamento di cui sono primo firmatario, approvato e inserito nel dispositivo presentato da collega consigliere Ferrazzi, viene inserito un passaggio molto importante: la richiesta di convocazione urgente di tutte le parti interessate, dai vertici dell’azienda alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, in audizione in Commissione regionale, al fine di confrontarci in sede istituzionale su tutte le problematiche e anche fornire al MIMIT i migliori strumenti di approfondimento”.
“Oggi”, conclude Monti, “ci sono una serie di campanelli di allarme che dimostrano come sia fondamentale un momento di dialogo con le Istituzioni. Per questo motivo sono molto contento che sia stata approvata all’unanimità la mia proposta, nel dispositivo votato oggi. ”