Festa della Repubblica 2025 ad Arsago Seprio
Arsago Seprio: Festa della Repubblica 2025
Il discorso ufficiale del Sindaco di Arsago Seprio, Claudio Montagnoli in occasione del 79° anniversario della Repubblica Italiana.
“Cari concittadini, autorità civili e religiose, ragazze e ragazzi. Celebriamo oggi il 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, una data che ci ricorda le radici democratiche della nostra nazione, quando 79 anni fa il popolo italiano, con un referendum storico, una consultazione a suffragio universale che ha visto per la prima volta milioni di donne e uomini alle urne, scelsero la forma repubblicana come fondamento del nostro Stato. Oggi, come allora, il valore della partecipazione è al centro della nostra vita democratica.
La festa della Repubblica, è una festa che sottolinea il valore dell’unità nazionale, non è semplicemente una tappa della storia del nostro paese, ma è una scelta di unità, di libertà, di coraggio, di passione e amore per la patria.
Una festa che deve rivolgere lo sguardo al futuro per ridare prospettive a una comunità nazionale.
In un tempo segnato da nuove sfide – dai cambiamenti climatici alle guerre in corso, dalla trasformazione digitale alle crisi sociali ed economiche – è fondamentale riscoprire il significato profondo della cittadinanza attiva e della responsabilità collettiva.
Viviamo in un’epoca in cui la democrazia non va data per scontata.
Le tensioni internazionali, la disinformazione e le difficoltà economiche possono mettere in crisi la fiducia nelle istituzioni.
Ricordava Aldo Moro: “uno stato non è veramente democratico se non è al servizio dell’uomo, se non ha come fine supremo la dignità, la libertà, l’autonomia della persona umana.”
Ecco perché oggi, più che mai, è necessario ricordare che la Repubblica siamo tutti noi: nei gesti quotidiani, nell’impegno per il bene comune, nel rispetto reciproco.
Ma mentre onoriamo quel momento storico, non possiamo evitare una riflessione sul presente , su due temi: l’astensionismo crescente alle tornate elettorali e la disaffezione verso la politica
In troppe occasioni recenti, i dati ci dicono che sempre meno cittadini si recano alle urne. E’ un segnale che dobbiamo accogliere con preoccupazione ma anche con senso di responsabilità.
Perché la repubblica non è una idea astratta: è un patto vivo tra istituzioni e cittadini. E’ partecipazione, è confronto, è esercizio dei diritti e dei doveri.
Ogni volta che rinunciamo a votare, rinunciamo a dire la nostra. Ogni Volta che ci allontaniamo dalla politica, lasciamo che siano altri a decidere per noi.
Bastano solo alcuni dati nel 1946 andarono alle urne 89.08% degli aventi diritto. Oggi nelle recenti consultazioni amministrative ha partecipato meno del 40%, sono dati che ci devono far riflettere.
Il 2 giugno ci unisce come Italiani, ma ci ricorda anche l’importanza del dialogo, del rispetto, della solidarietà e dell’inclusione.
Come comunità locale, abbiamo il dovere di costruire ponti e non muri; di ascoltare i bisogni di tutti, in particolare dei più fragili, e di lavorare insieme per lo sviluppo sostenibile, giusto e umano.
Alle nuove generazioni dico: siate custodi della libertà, della pace e della democrazia.
Sono valori conquistati con fatica e che oggi tocca a voi difendere e rinnovare con intelligenza, cuore e coraggio.
In questa giornata di festa, il mio augurio in particolare rivolto ai giovani, è di un sempre rinnovato vigore nel lavorare insieme, nel difendere i valori, le idee, la democrazia, conquistata faticosamente e che dunque anche per questo diventa ancora più importante.
Mi avvio a concludere rinnovando i ringraziamenti a tutti voi, al parroco ai consiglieri comunali, ai carabinieri, ai rappresentanti delle associazioni, al consiglio comunale dei ragazzi, alla pro-loco, al corpo musicale, agli alpini, ai volontari del parco del ticino, associazioni che non hanno mai fatto mancare il loro contributo.
Rivolgo infine un augurio particolare a tutti i giovani affinchè rafforzino quei valori positivi oggi ancor più importanti in una europa unita, nell’interesse e nella crescita della intera collettività, scomodando una massima di Calamandrei insigne giurista che partecipò alla stesura della costituzione.
Dice Calamandrei “la costituzione, resta un foglio di carta inerme e insignificante se non vi è lo sforzo congiunto di ogni cittadino di viverla quotidianamente.”
Viva il due giugno! Viva la Repubblica italiana!