Da rincari per caffè, latte, zucchero e aumento bollette energia rischio “caro-colazione” per 5,5 milioni di italiani. Crisi materie prime potrebbe modificare abitudini dei cittadini.
“La colazione al bar potrebbe presto diventare un lusso da ricchi” denuncia Assoutenti, che lancia l’allarme sulle tensioni nei prezzi delle materie prime che interessano il comparto della ristorazione.
“Ogni giorno 5,5 milioni di italiani fanno colazione nei bar dislocati sul territorio, un appuntamento irrinunciabile che sia un caffè veloce al banco o una brioche consumata seduti al tavolo – spiega il presidente Furio Truzzi.
Una abitudine che, tuttavia, potrebbe subire a breve pesanti modifiche a causa dei rincari dei listini all’orizzonte.
Il costo delle materie prime degli alimentari che compongono i prodotti consumati durante la colazione ha infatti raggiunto i livelli più alti degli ultimi 10 anni.
Da inizio anno caffè +80% e latte + 60%
Da inizio anno le quotazioni del caffè sono aumentate dell’80%, quelle del latte del 60%, lo zucchero segna un +30%, le uova +26% e il cacao +20%.
A tale rincari occorre aggiungere l’aumento delle bollette di luce e gas scattato lo scorso ottobre, che determina aggravi di spesa per l’energia a carico degli esercenti”.
“Una situazione che porterà inevitabilmente a rincari per le tasche dei consumatori, con i maggiori costi di materie prime ed energia che verranno scaricati sui listini al dettaglio – avverte Truzzi.
La classica colazione con cappuccino e cornetto consumata al bar potrebbe passare da una media di 2,4 euro attuali al record di 3,4 euro come conseguenza dei rincari di latte, caffè, zucchero, farine, burro, ecc., con un aumento del +41,6%.
Per la tazzina di caffè espresso, invece, i listini potrebbero passare dagli attuali 1,09 euro a 1,50 euro, con un aumento del +37,6%.
Un “caro-colazione” che modificherebbe fortemente le abitudini dei consumatori, portando un numero crescente di cittadini a rinunciare all’appuntamento quotidiano col bar” – conclude il presidente di Assoutenti.