Bonus casa. IL BLOCCO DEI BONUS CASA PER CALDAIE ED INFISSI CON IL DECRETO LEGGE PUBBLICATO GIOVEDI’ NOTTE TRAVOLGE IMPRESE PROFESSIONISTI E FAMIGLIE :
LA FRENATA COINVOLGE NON SOLO IL SUPERBONUS MA TUTTO IL SISTEMA DELLE AGEVOLAZIONI CASA A PARTIRE DAI PICCOLI LAVORI.
ACCELERA LA GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE
ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI
COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI,LICENZIAMENTI, INFLAZIONE, STRETTA DI LIQUIDITA e ’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI
RIFLETTERE PENSARE MEDITARE AVERE BUON SENSO ED ESSERE RAZIONALI SONO QUALITA’ BASILARI ED INNATE CHE PERO’ VANNO SVILUPPATE E COLTIVATE CON UNA ADEGUATA FORMAZIONE ACCADEMICA
RASSEGNA STAMPA CONSIDERAZIONI RIFLESSIONI COMMENTI OSSERVAZIONI SPUNTI SCENARI E PREVISIONI
IL BLOCCO FRENA I BONUS CASA STOP PER CALDAIE ED INFISSI IL DECRETO PUBBLICATO GIOVEDI’ NOTTE TRAVOLGE IMPRESE PROFESSIONISTI E FAMIGLIE : LA FRENATA COINVOLGE NON SOLO IL SUPERBONUS MA TUTTO IL SISTEMA DELLE AGEVOLAZIONI CASA A PARTIRE DAI PICCOLI LAVORI .
Un big bang che spaventa.
La stretta del Governo su sconti in fattura e cessione dei bonus edilizi, motivata dall’esigenza di mettere in sicurezza i conti pubblici, incassa un coro di no.
Le imprese del mondo dell’edilizia lanciano l’allarme sui cantieri già aperti e sulle ricadute pesanti, chiedendo un intervento immediato per sbloccare i 15 miliardi di crediti incagliati, secondo le stime ANCE .
Malcontento e timori anche da parte dei sindacati.
Gli amministratori di condominio segnalano i rischi senza fondi in cassa.
E la politica fa eco alle preoccupazioni con tensioni che attraversano già la maggioranza pronta a chiedere modifiche all’esecutivo.
A questo, però, fa da contraltare l’elenco dei documenti salva banche che, come sottolineato anche da ABI, può dare più certezze ai crediti già sul mercato e riattivare le compravendite.
Tutti temi che saranno al centro dell’incontro con il Governo in agenda Lunedì 20 febbraio, già anticipato nel comunicato al termine del Consiglio dei Ministri.
L’effetto del big bang, che risparmia i bonus non edilizi come la super ACE e quelli per le bollette alle imprese, rischia di andare ben oltre il 110 per cento.
Per capire la portata delle nuove regole introdotte con il DL 11/2023 – entrate in vigore Venerdì 17 Febbraio – bisogna considerare che la stretta sulle cessioni dei crediti e gli sconti in fattura non travolge solo il superbonus ma tutto l’universo dei bonus edilizi.
Quindi, bonus ristrutturazioni al 50%, ecobonus, sismabonus, bonus facciate (ormai non più disponibile nel 2023), bonus per gli impianti fotovoltaici, bonus barriere architettoniche.
E proprio su queste agevolazioni lo stop assestato dall’esecutivo nella notte tra Giovedì e Venerdì è destinato a picchiare con durezza particolare, mettendo fuorigioco migliaia di imprese che hanno applicato lo sconto in fattura per lavori di piccole dimensioni.
Tanto per capire riguarda lavori molto diffusi, come la sostituzione degli infissi o della caldaia.
Il provvedimento lascia spazio a diverse eccezioni: in qualche caso, cioè, contribuenti e imprese potranno salvarsi dalla brusca frenata assestata dal Governo.
La data chiave è il 16 Febbraio, cioè la data antecedente all’entrata in vigore del provvedimento.
Per i lavori relativi al superbonus, la stop non opera per le unifamiliari per le quali sia stata presentata la CILAS entro il 16 Febbraio; per i condomìni si guarda, invece, sia alla CILAS che all’adozione della delibera assembleare che approva l’esecuzione dei lavori.
Per mantenere il diritto ad utilizzare le cessioni, è necessario avere tra le mani questi documenti.
In caso di demolizione e ricostruzione dell’immobile, si guarda alla presentazione dell’istanza per ottenere il titolo abilitativo (come il permesso di costruire).
Per gli sconti diversi dal superbonus il discorso cambia, soprattutto perché in molti casi non c’è una CILA o un’autorizzazione del Comune a dare certezza sui tempi.
Quindi, entro il 16 Febbraio sarà necessario avere presentato la richiesta di titolo abilitativo, se questa è prevista.
Se però si ricade in edilizia libera e non servono autorizzazioni o comunicazioni particolari, il riferimento è l’inizio dei lavori. Solo gli interventi avviati entro il 16 febbraio salvano, quindi, cessioni e sconti in fattura.
Nel caso di molti bonus minori, però, questo assetto rischia di mandare in fuorigioco migliaia di interventi e di imprese. Pensiamo alle caldaie o agli infissi, per i quali di solito si sottoscrive un contratto, magari accompagnato da sconto in fattura, e si ordinano i materiali.
L’avvio dei lavori arriva solo in coda al processo, quando il fornitore è pronto per installare il prodotto e, di solito, lo fa in una giornata.
Con questa formulazione, chi ha ordinato i materiali ma non ha ancora eseguito nessuna opera rischia di restare senza cessione e sconto.
Un problema rilevantissimo, dal momento che proprio per l’installazione di infissi e caldaie lo strumento dello sconto in fattura è stato utilizzato in grandi quantità.
A chiudere l’elenco di chi si salverà dalla stretta, poi, ci sono alcune situazioni legate alle agevolazioni per gli acquisti: il bonus per la compravendita di immobili ristrutturati al 50% e il sismabonus acquisti, per gli immobili demoliti e poi ricostruiti. In questi casi, la data del 16 Febbraio è il termine per la registrazione del contratto preliminare o per la stipula del rogito. Solo rientrando in questi termini potranno essere salvate cessioni e sconti in fattura.
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