Busto Arsizio - Incidente sulla pista ciclabile di Viale Trentino

Incidente pista ciclabile Busto Arsizio

Busto Arsizio - Incidente sulla pista ciclabile di Viale Trentino

Ma sono sicure queste piste ciclabili?

Se lo chiedono in tanti se le piste ciclabili, di cui Busto Arsizio lentamente si va riempendo, siano sicure. L’incidente di oggi non è stato nulla di grave, perdita di controllo della bicicletta da parte di un ventiseienne, finito contro un muro che costeggia la ciclabile di Viale Trentino. Pronto l’intervento di Polizia Locale e Croce Rossa, subito accorsi su posto, chiamati da alcuni passanti che hanno visto il giovane finire contro il muro e cadere. Ciò potrebbe essere motivo di tranquillità da parte dei cittadini che sanno di poter contare, nonostante i disagi del momento dovuti al Covid 19, sull’assistenza delle Forze dell’Ordine e della Croce Rossa ma non motivo di sicurezza. Resta il fatto che le piste ciclabili, quelle che ci sono e dove ci sono, percorse sia da ciclisti sia da pedoni, in certi punti sono carenti di manutenzione. Si sa che le foglie cadono in autunno e che vanno raccolte. La pista di Viale Trentino è da giorni piena di foglie e le foglie, accumulate in gran quantità sono scivolose per le biciclette, anche se il nostro ciclista ha fatto tutto da solo e, dove è avvenuto l’incidente, la pista era pulita. Uno dei mali endemici italiani è, come ben si sa, la mancanza di soldi per le manutenzioni, per cui si fanno le opere, ma poi si abbandonano a sè stesse, sperando che, come per i ponti dell’antica Roma anche i nostri stiano su per millenni. Dato che ci invitano ad usare la bicicletta come alternativa all’auto, consigliamo comunque di usare le piste ciclabili, dove ci sono, senz’altro più sicure e comunque meglio tenute rispetto alle strade che, specialmente per i ciclisti, ma pensiamo un po’ per tutti, fanno veramente schifo, pericolose, piene di buche e di tracce di lavori per la posa di fibra ottica, scavi di fogne ecc. lasciati li, uno strato di asfalto o di cemento sullo scavo e via andare. Via andare nel senso che, guarda caso, queste tracce mal ricoperte, che dopo un po’ si sbriciolano, sono vicine ai marciapiedi e ai bordi delle strade, proprio dove dovrebbero passare i ciclisti. Come se non bastasse, anche i tombini per lo scolo delle acque sono nelle stesse posizioni e, dato che vengono asfaltati senza essere rialzati o sprofondano, è meglio non provare a finirci dentro con la ruota anteriore. Attendiamo poi notizie dai “monopattinari”, nuova progenie che sta invadendo le nostre strade, su come se la cavano nella circolazione stradale bustocca, visto che invece, a quanto pare, sono bravissimi nell’abbandono del mezzo noleggiato dovunque si trovino.