Lo stato salva Autostrade per l'Italia, nonostante il Ponte Morandi

Lo stato salva Autostrade per l'Italia, nonostante il Ponte Morandi

Raggiunto l’accordo tra Autostrade per l’Italia e i sindacati e per 1.500 lavoratori della società ci sarà la cassa integrazione a rotazione e nel decreto “Cura Italia” c’è la copertura necessaria.

A seguito del dichiarato calo di traffico in seguito all'emergenza coronavirus l'azienda ha firmato un accordo con i sindacati e a partire dal 23 marzo al 24 maggio per 1500 dipendenti della società parte la cassa integrazione a rotazione. 

A tutti i 4.700 dipendenti è stata inviata la lettera che avvia la cassa integrazione che coinvolgerà il 50% delle funzioni di staff e il 20% di chi svolge mansioni operative per arrivare ad interessare circa un 30% di tutti i lavoratori.

La Autostrade per l’Italia ha dichiarato un calo del traffico sulla rete che sarebbe  arrivato a quota 56,3%, con punte giornaliere di oltre l'84%. che sarebbe la flessione più importante mai subita dalla società sia nel periodo pubblico che privato.

Non è dello stesso parere il presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazione Infrastrutture e Trasporti Dario Balotta il quale ha dichiarato che “Tutto ci si poteva aspettare dopo il crollo del ponte Morandi, tranne il salvataggio di Autostrade per l’Italia da parte dello Stato. Tanto ha potuto il coronavirus.  Autostrade per l’Italia, infatti, nonostante la minaccia della revoca della concessione contenuta nel decreto milleproroghe, ora si vede riconoscere, grazie all’accordo raggiunto con i sindacati, la cig a rotazione per 1.500 addetti per 2 mesi e mezzo. E ciò avviene a dispetto del fatto che il traffico merci (Tir e furgoncini) sia ancora molto attivo sulla rete, a differenza di settori dove l’attività è completamente sospesa (come gli aeroporti), e anche le automobili sono ancora circolanti, visto che l’auto, usata individualmente, non è un vettore di contagio. Ad Aspi - concessionaria monopolista di tremila km di rete autostradale fino al 2038 - il Governo avrebbe dovuto chiedere di usare parte dei suoi profitti finiti in acquisizioni o controlli societari (Atlantia, Eurotunnel, Aeroporto di Nizza) per sostenere i costi della cassa integrazione”.