CasaRinghio continua con il progetto “Un alloggio per un sorriso” che fornisce un tetto a persone in difficoltà in cambio di piccoli lavori casalinghi.
CasaRinghio
Il progetto di CasaRinghio denominato “Un alloggio per un sorriso” mira a mettere in contatto persone bisognose di alloggio e famiglie volenterose.
Queste ultime possono mettere a disposizione vitto e alloggio gratis.
L’alloggiato in cambio è tenuto a svolgere alcuni lavori ad esempio di pulizia nella casa dove è ospitato, mantenendo comunque libertà di movimento.
CasaRinghio e i cittadini volenterosi del territorio in un anno hanno aiutato ben dieci persone di nazionalità straniera e italiana.
“Attualmente accogliamo una singola persona alla volta, e non famiglie perché gli spazi messi a disposizione dai privati sono ovviamente limitati. – sottolinea la presidente di CasaRinghio Sara Vega – Ma siamo riusciti ad aiutare molte persone grazie alle famiglie che si sono rese disponibili, che attualmente sono sei. E sono in aumento, perché credono nel progetto e nei suoi ideali.”
Una disponibilità a Busto
Proprio in questi giorni si è aperta una disponibilità per una donna in una casa a Busto Arsizio.
Sara sta lavorando alacremente per trovare qualcuno che possa averne bisogno.
“Chiunque può rivolgersi a noi in qualsiasi momento. Garantiamo la massima discrezione e in caso non ci fosse disponibilità immediata, abbiamo un’apposita lista d’attesa dove si può essere inseriti.”
In un anno sono state ben dieci le persone, di nazionalità straniera e italiana, aiutate in questo modo dall’associazione e dai cittadini volenterosi del territorio.
Continua quindi imperterrito il lavoro di Sara e della sua associazione, che spesso è coinvolta direttamente nell’aiuto.
Proprio due settimane fa ha risposto alla chiamata del CAV (Centro di Aiuto alla Vita) ospitando un immigrato che rischiava la deportazione.
Mentre la compagna, anch’essa immigrata ma in avanzato stato di gravidanza, poteva rimanere in Italia.
L’intervento di CasaRinghio, che sta alloggiando l’uomo, ha permesso alla famiglia di non separarsi.
“Voglio ringraziare in questo frangente le Forze dell’ordine di Busto Arsizio, che mi hanno aiutata con le pratiche di alloggio in un momento in cui non stavo per niente bene.”