Arezzo omaggia i 70 anni del Falco F.8-L: la “Ferrari dell’Aria” vola ancora nei cuori degli appassionati
Domenica 15 giugno 2025, l’Aeroporto Molin Bianco di Arezzo ha fatto da suggestivo sfondo a una giornata carica di storia, emozione e passione aeronautica.
A settant’anni esatti dal primo volo del Falco F.8-L – velivolo che ha segnato un’epoca nell’aviazione leggera – la città toscana ha celebrato uno dei più riusciti esempi di ingegno italiano con un evento che ha richiamato piloti, appassionati, collezionisti e curiosi da tutta Italia e dall’estero.
Un tributo al genio di Stelio Frati

Era il 5 giugno 1955 quando il prototipo del Falco F.8-L spiccò il volo per la prima volta dall’aeroporto di Linate, pilotato dal collaudatore Ettore Wengi. Progettato da Stelio Frati, ingegnere milanese nato nel 1919, il Falco rappresentava la perfetta sintesi tra estetica e funzionalità: una macchina volante interamente costruita in legno, che riusciva a coniugare linee eleganti e prestazioni sorprendenti.
Non a caso fu soprannominato la “Ferrari dell’Aria”, per via delle sue forme affusolate e dell’indole sportiva.
A settant’anni da quel volo inaugurale, il Falco continua a far battere i cuori. E l’evento di Arezzo, organizzato dall’Aero Club “Luciano Centini” in collaborazione con il Falco Club e con il supporto istituzionale di Hangar Italy come sponsor ufficiale, ne è stata la dimostrazione più viva.
I protagonisti del raduno

Sul prato dell’aviosuperficie toscana hanno trovato posto numerosi esemplari di Falco F.8-L, in arrivo da diverse regioni italiane e persino da fuori confine. La loro presenza ha dato vita a una vera e propria parata di eleganza aeronautica, con i velivoli disposti in mostra statica, pronti a farsi ammirare da vicino.
Accanto al Falco, anche altri modelli progettati da Stelio Frati hanno impreziosito la rassegna: tra questi uno splendido SIAI-Marchetti SF-260 con marche svizzere e un rarissimo Rondone F.4, antesignano del Falco, simbolo delle origini creative dell’ingegnere milanese. Il colpo d’occhio complessivo richiamava alla mente le atmosfere degli anni ’50, accentuate da un’esposizione di auto d’epoca che ha contribuito a rendere il contesto ancora più suggestivo e coerente.
Passaggio di testimone al Falco Club

Uno dei momenti più significativi dell’intera giornata è stato il cambio alla guida del Falco Club. Dopo oltre vent’anni di appassionato servizio, Sandro Rosati – noto pilota e già ufficiale dell’Aeronautica Militare – ha lasciato la presidenza del sodalizio, ricevendo l’abbraccio simbolico di amici e soci.
Il testimone è passato a Gianfranco Caprai, architetto e pilota acrobatico fiorentino, noto anche per la sua lunga attività nel team Yakitalia. Durante il suo primo discorso da presidente, Caprai ha ringraziato i presenti e ha espresso la volontà di continuare nel solco tracciato da Frati e da chi, negli anni, ha saputo far vivere il mito del Falco. Ha ricordato anche figure storiche come Enzo Marrucci e Luigi Aldini, quest’ultimo costruttore dell’unico esemplare di Falco V Serie autorizzato direttamente da Frati.
Aldini, pur non potendo portare il proprio Falco, ha partecipato con un altro pezzo da museo: un Fiat G.46 riportato in volo grazie al restauro eseguito dal comandante Andrea Canetto, autore anche della nuova edizione del manuale di volo dell’aereo.
L’orologio celebrativo: 70 esemplari per un mito

A suggellare la ricorrenza, è stato presentato in anteprima un oggetto destinato a diventare simbolo: un orologio celebrativo disegnato dallo stesso Gianfranco Caprai. Prodotto in collaborazione con Hangar Italy, il segnatempo sarà realizzato in edizione limitata a 70 esemplari, uno per ogni anno trascorso dal primo volo del Falco.
Caprai ha spiegato che ogni pezzo sarà numerato e personalizzabile, concepito come un emblema di appartenenza per i piloti e gli amanti dell’aviazione leggera. Il quadrante, disegnato a mano per l’occasione, richiama le linee del Falco e il suo spirito senza tempo. Un’idea che unisce design, memoria storica e passione meccanica, incarnando perfettamente l’anima del velivolo.
Il futuro del Falco Club

Il nuovo presidente ha poi annunciato il prossimo ritorno in volo del suo Falco I-SALE, attualmente in fase di restauro avanzato dopo sette anni di minuziosi lavori. L’obiettivo è riportarlo allo stato originale, così com’era uscito dalle officine Laverda, tra i primi costruttori ufficiali del modello.
«Buona la prima… happy landings!», ha dichiarato Caprai in chiusura della manifestazione, lasciando intendere che il sogno del Falco è tutt’altro che finito. L’eredità di Frati continua a ispirare nuove generazioni di piloti e progettisti, e il Falco Club si prepara a nuove iniziative per tenerne vivo il ricordo.
Un’eredità che vola oltre il tempo
La celebrazione di Arezzo non è stata solo un raduno aeronautico, ma un atto d’amore verso un simbolo della creatività italiana. Il Falco F.8-L ha volato tra le nuvole e tra le emozioni dei presenti, portando con sé un messaggio chiaro: anche a settant’anni di distanza, ci sono sogni che non invecchiano mai.