Petizione in vista da parte dell’On.Panza.
Secondo le stime dell’associazione italiana dei costruttori edili (Ance), su 12 milioni di edifici residenziali oltre 9 milioni non risulterebbero idonei a rispettare le performance energetiche richieste.
Inoltre, dall’ultimo rapporto dell’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), circa il 75% degli immobili presenti nei comuni italiani sarebbe stato realizzato prima della Legge 10/1991, la norma che regola i consumi dell’energia negli edifici pubblici e privati.
Sempre secondo le stime Enea, il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, apparterrebbero a classi energetiche inferiori alla D, nello specifico il 34% in G, 23,8% in F e 15,9% E.
fonte: https://www.gruppoiren.it/it/everyday/energie-per-domani/2023/direttiva-casa-green-cosa-prevede.html
L’eurodeputato sostiene che l’entrata in vigore della “Casa Green” potrebbe trasformarsi in una sorta di tassa patrimoniale, colpendo soprattutto le famiglie meno abbienti.
Famiglie che dovrebbero sostenere costi aggiuntivi per adeguare le proprie abitazioni alle normative energetiche o subire la svalutazione del valore delle loro proprietà.
Inoltre, sostiene che la direttiva potrebbe causare una svalutazione immediata degli immobili con prestazioni energetiche inferiori, fino al 40% del valore dell’immobile.
Panza cita uno studio Istat-Enea che evidenzia che il 61% degli edifici in Italia rientra nelle classi energetiche F e G e pertanto non risulta adeguato alla normativa europea.
Panza dice pure che l’industria edile attuale non ha la capacità di rispettare i tempi imposti dall’Unione Europea per la ristrutturazione degli edifici.
In parte per la mancanza di personale e materiale nel settore. (Il Quotidiano d’Italia)
Qui il testo integrale della petizione e come sottoscriverla: https://giulemanidallacasa.it/
“Gli edifici sono il settore più energivoro in Europa. Consumano il 40% dell’energia e generano il 36% delle emissioni di gas ad effetto serra” afferma Kadri Simson, Commissaria per l’Energia dell’Ue.
“Inoltre, gli immobili meno efficienti consumano dieci volte più energia di quelli nuovi o ben ristrutturati”: di questi consumi si dovrà tenere conto nelle scelte di pianificazione e investimento.
Sul piano operativo saranno gli Stati membri a definire non solo le eventuali esenzioni dalla norma, ma anche tutte le misure e gli incentivi necessari a raggiungere i target stabiliti.