All’Insubria laurea a porte chiuse per nove infermieri

All’Insubria laurea a porte chiuse per nove infermieri

Commissione e candidati in aula con le mascherine di protezione e a distanza di sicurezza. Già da venerdì i nuovi dottori potranno accedere ai bandi di assunzione straordinaria degli ospedali 

Varese e Como, 9 marzo 2020 – Nove nuovi infermieri si sono laureati questa mattina all’Università dell’Insubria e sono pronti a lavorare. Una seduta molto particolare quella che si è tenuta al collegio Cattaneo di Varese, a porte chiuse: docenti e studenti hanno indossato le mascherine di protezione e rispettato le distanze, consapevoli delle nuove responsabilità imposte dall’emergenza Coronavirus e, nel contempo, dell’importanza di dare il proprio contributo.

Secondo le norme igieniche per contrastare il diffondersi del Covid19, i candidati hanno sostenuto la prova scritta dell’esame di Stato sedendo nella stessa aula ma in banchi staccati e poi hanno discusso le loro tesi singolarmente, davanti alla commissione distribuita nel piccolo anfiteatro dell’aula magna.

Al termine, di nuovo tutti insieme in una larga fila, sono stati proclamati dottori in Infermieristica e, in assenza di amici e familiari (che li attendevano fuori dal collegio Cattaneo), hanno ricevuto l’applauso significativo della commissione, composta dai professori Francesco Passamonti, Giulio Carcano, Eugenia Trotti, Maurizio Versino, Giliola Baccin, Donatella Pontiggia, da Maria Assunta Donato e Alessandra Kiszka in rappresentanza degli Ordini professionali degli infermieri rispettivamente di Varese e di Como, da Anna Maria Politi per il Miur.

I nuovi laureati, che hanno frequentato il corso triennale in Scienze infermieristiche dell’Insubria al Padiglione Antonini di Varese, sono: Gehane Chrifi (24 anni), Antonella Infantino (30), Anna Lunardo (27) e Anna Pigionatti (33), residenti a Varese; Marcello Gauna (48) di Laveno Mombello e Matteo Marchioni (25) di Somma Lombardo. Completano il gruppo: Giulia Valtorta (22) di Seregno, Camilla Leoni (24) di Tremezzino e Federica Rotondi (24) di Cerro Maggiore, che hanno frequentato nella sede di viale Cavallotti a Como.

Tutti e nove sono informati sul Coronavirus e sono pronti a mettere a disposizione le loro competenze oggi così preziose, forti anche del tirocinio di sei mesi svolto nell’ultimo anno di studi nelle aree critiche, ovvero Pronto Soccorso, Rianimazione e Terapia intensiva cardiologica.

«Sono tre i messaggi che voglio consegnarvi oggi – ha detto Francesco Passamonti, presidente della commissione e del corso di laurea in Infermieristica –. Il primo è che ora siete dei professionisti ma che dovete continuare a crescere con l’esperienza e l’aggiornamento. Il secondo è che dovete essere generosi nel lavoro a cui sarete chiamati a breve. Infine vi raccomando la serietà: dovete essere sempre un esempio massimo rispetto ai problemi della sanità pubblica. Siamo molto contenti di voi: uscite da questo ateneo a testa alta».

È intervenuto anche il presidente della Scuola di Medicina Giulio Carcano: «Ci vuole coraggio oggi per intraprendere le nostre professioni, il coraggio di chi ha ben chiaro il motivo per cui lo fa. L’esempio di Florence Nightingale vi sia da guida sempre: abbiamo scelto la più bella delle arti, prenderci cura dell’umano e dell’umano tutto».

Particolarmente importanti le indicazioni degli Ordini professionali degli infermieri: già domani e Como e giovedì a Varese i nuovi laureati possono compilare le domande di iscrizione, che saranno gestite e accolte in tempi eccezionalmente rapidi. Questo significa che già da venerdì i nuovi infermieri potranno accedere ai bandi di assunzione straordinaria attivati anche nelle aziende ospedaliere Asst Sette Laghi e Asst Lariana.

Tra i tanti percorsi dopo la laurea, l’Insubria ne propone tre in particolare agli infermieri che vogliono approfondire la loro formazione: il master biennale per Infermieri di sala operatoria la cui quarta edizione è prevista per il 2021, il nuovo master in Psicotraumatologia che prende il via a maggio, il nuovissimo master in Medicina di famiglia che è ora in fase di progettazione. Sta inoltre nascendo una associazione degli infermieri che si sono laureati nell’ateneo di Varese e Como.

foto di : Davide Poerio.