Varese: si è pentito il papà che abusava del figlio quattordicenne in un comune nei dintorni di Varese, ma il PM chiede nove anni di carcere
A Varese si è pentito il papà che abusava del figlio
L’uomo è detenuto nel carcere di Pavia dalla metà dello scorso giugno con l’accusa di avere abusato sessualmente del figlio di 14 anni.
Per questa ragione l’accusato è intervenuto in videoconferenza dal carcere per dichiarare di essersi pentito.
Infatti ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee raccontando di avere capito la gravità dei suoi errori.
Inoltre ha spiegato che in carcere ha iniziato un percorso di riabilitazione.
I poliziotti della squadra mobile lo avevano arrestato in flagranza di reato mentre stava per compiere l’ennesima violenza sul figlio.
Gli abusi sono durati più di due anni
L’imputato abusava del figlio da oltre due anni.
Il sostituto procuratore Giulia Grillo per quegli abusi ha
chiesto la condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione.
Il legale di parte civile, la famiglia dell’imputato, ha proposto che l’uomo venga anche condannato al risarcimento dei danni morali alla vittima (150mila euro).
Il legale dell’imputato ha chiesto invece l’applicazione del minimo della pena, considerato il comportamento processuale del suo assistito.
Il processo si è svolto con rito abbreviato nella mattinata del 15 dicembre nell’aula del giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Battarino.
La scorsa primavera il ragazzino aveva trovato il coraggio di confessarsi prima con una compagna di classe poi con un insegnante.
La confessione della vittima
La giovane vittima ha raccontato delle attenzioni particolari che subiva dal padre quando mamma e sorella uscivano e loro due restano a casa da soli.
Inoltre ha confessato che quelle particolari attenzioni andavano avanti da oltre due anni.
L’uomo fino a quel momento era incensurato e sembrava irreprensibile.
Il ragazzo ha poi confermato il suo racconto agli investigatori della Questura (informati dalle autorità scolastiche) e successivamente, a fine ottobre, al magistrato.
L’intervento della squadra mobile ha interrotto la storia di violenza organizzando un’irruzione in casa e trovando l’uomo in atteggiamento inequivocabile.