Stop motori endotermici: la marcia indietro di Berlino e la reazione della Lega
Il dibattito sullo stop motori endotermici torna protagonista a Bruxelles.
Le recenti dichiarazioni del Cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno riaperto la discussione sul futuro dell’auto in Europa.
Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega, ha commentato positivamente la presa di posizione di Berlino.
Secondo l’esponente del Carroccio, si tratta di una vittoria politica importante.
Tuttavia, resta la preoccupazione per i danni già subiti dal comparto industriale.
Una vittoria tardiva per i Patrioti
Tovaglieri definisce il cambio di rotta tedesco come un segnale atteso da tempo.
”Meglio tardi che mai”, ha dichiarato l’eurodeputata.
La Lega e il gruppo dei Patrioti si sono opposti fin dal primo giorno al bando dei motori termici.
La soddisfazione politica è però accompagnata da una constatazione amara.
Se le richieste fossero state ascoltate prima, si sarebbero potute evitare conseguenze gravi.
La crisi profonda dell’automotive
Il settore auto sta attraversando il momento più difficile della sua storia europea.
Migliaia di posti di lavoro sono andati in fumo negli ultimi mesi.
L’Europa ha perso competitività e quote di mercato significative.
Anche l’autonomia strategica del continente è stata compromessa.
Per Tovaglieri, il danno ormai è fatto ed è visibile a tutti.
Sconfessata la linea di Von Der Leyen
Il Cancelliere Merz ha sottolineato la necessità di immatricolare auto ibride anche dopo il 2035.
Questa posizione appare come una netta smentita dell’agenda della Commissione Europea.
Le politiche di Ursula Von Der Leyen vengono duramente criticate dalla Lega.
L’elettrificazione forzata è definita come una scelta miope e pericolosa.
Secondo Tovaglieri, queste decisioni stanno portando l’Europa verso un “suicidio economico”.
Speranze per un cambio di passo
L’auspicio è che la mossa tedesca segni un punto di svolta definitivo.
L’Europa potrebbe prendere coscienza degli errori commessi.
Non si tratta solo di auto, ma di rivedere tutte le politiche ideologiche della Commissione.
Queste scelte rischiano infatti di ipotecare il futuro di milioni di cittadini europei.
La Lega continuerà a vigilare affinché questo cambio di passo diventi concreto.






