Legge sul clima UE: Tovaglieri (Lega) denuncia “catastrofe industriale” e chiede un cambio di rotta
Bruxelles, 13 nov – L’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega) lancia un duro allarme. Definisce la nuova legge sul clima UE “irresponsabile”. Parla di “catastrofe industriale” per l’Europa. Secondo Tovaglieri, l’Unione Europea si è “data definitivamente la zappa sui piedi”. Ha approvato una legge “ideologica e punitiva”.
Tovaglieri sul piede di guerra. La relatrice ombra della legge sul clima per il gruppo dei Patrioti in Commissione Industria critica duramente la decisione. Sottolinea che i competitor globali, come la Cina, continuano a crescere. Usano centrali a carbone, “incuranti dei cambiamenti climatici”.
Dopo questa approvazione, l’Europa si avvia a una “desertificazione industriale”. La Tovaglieri denuncia anche la “povertà dei suoi cittadini”. E la “dipendenza strategica da altre potenze industriali”. Per lei, “non è questo il futuro che vogliamo”.
Le critiche di Isabella Tovaglieri alla nuova legge sul clima
Isabella Tovaglieri non usa mezzi termini. La legge sul clima appena approvata è un “norma-obbrobrio”. Ha espresso la sua posizione al termine del voto in seduta plenaria all’Eurocamera. La sua critica è radicale.
L’eurodeputata della Lega definisce la legge “ideologica e punitiva”. A suo parere, ignora la realtà economica e industriale del continente. Questa impostazione, secondo lei, porterà a conseguenze disastrose.
Tovaglieri contrappone la situazione europea a quella dei grandi competitor. La Cina, in particolare, viene citata come esempio. Continua a sviluppare la propria industria. Anche attraverso l’uso di centrali a carbone. Senza curarsi, a suo dire, degli obiettivi climatici occidentali. Questo, secondo l’eurodeputata, crea una disparità competitiva.
La critica non si limita alla legge attuale. Riguarda l’intero impianto del Green Deal. Tovaglieri lo definisce “estremismo ambientalista”. Sostiene che abbia già prodotto “danni enormi e in parte irrecuperabili”.
I pericoli della “desertificazione industriale” e della povertà
L’eurodeputata Tovaglieri traccia uno scenario fosco per l’Europa. Secondo la sua analisi, l’approvazione di questa legge porterà a una “desertificazione industriale”. Questo significa che molte aziende europee potrebbero non reggere il peso delle nuove normative. Potrebbero chiudere o spostarsi altrove.
La conseguenza diretta sarebbe la “povertà dei suoi cittadini”. La perdita di posti di lavoro. E la riduzione della competitività industriale. Potrebbero portare a un peggioramento delle condizioni economiche.
Un altro rischio individuato è la “dipendenza strategica da altre potenze industriali”. Se l’Europa perde la sua capacità produttiva, dovrà affidarsi ad altri. Questo minerebbe la sua autonomia. E la sua posizione sullo scenario globale.
Tovaglieri è convinta che questo non sia il futuro desiderato. Ritiene che l’UE stia imboccando una strada pericolosa. Che comprometterà il benessere e la sovranità del continente.
La necessità di una transizione realistica e graduale
Di fronte a questa situazione, Isabella Tovaglieri chiede un cambio di rotta. Sottolinea il ritardo con cui si stanno cercando di raggiungere gli obiettivi del 2030. Per lei, non ha alcun senso porre nuovi e più stringenti target per il 2040.
La soluzione, secondo l’eurodeputata, non è l’estremismo. Bensì una “transizione realistica e graduale”. Questa transizione dovrebbe basarsi su due pilastri fondamentali: innovazione e competitività.
L’innovazione dovrebbe guidare il processo. Permettendo di sviluppare tecnologie pulite. Ma senza soffocare l’industria esistente. La competitività, invece, garantirebbe che le imprese europee possano competere ad armi pari. Con i loro concorrenti globali.
Questo approccio, sostiene Tovaglieri, coniugherebbe la tutela del pianeta con lo sviluppo e il benessere. Un equilibrio che, a suo dire, la legge attuale non riesce a garantire. La sua visione è quella di un progresso che non sacrifichi l’economia.
La battaglia di Tovaglieri per la cancellazione della legge sul clima
Isabella Tovaglieri non è rimasta inerte. In qualità di relatrice ombra in commissione Industria, ha già intrapreso azioni concrete. Ha chiesto la cancellazione della legge sul clima. E ha promosso un emendamento per la sua reiezione.
Nonostante l’approvazione odierna, la sua battaglia “contro questa norma-obbrobrio continua”. L’eurodeputata annuncia che proseguirà la sua azione nei prossimi negoziati interistituzionali. Questi sono i dialoghi tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Momenti chiave per definire il testo finale delle leggi.
La sua lotta non si ferma qui. Tovaglieri ribadisce il suo impegno per “salvare i motori tradizionali dopo il 2035”. Questo è un altro punto caldo del dibattito ambientale europeo. La proposta di vietare la vendita di auto con motori a combustione interna.
La posizione di Tovaglieri è chiara. Ritiene che le politiche attuali siano troppo estreme. E che stiano mettendo a rischio il futuro industriale e sociale dell’Europa. La sua voce si erge in difesa di un approccio più pragmatico. E meno ideologico. In materia di ambiente e sviluppo.







