🔎 Educazione civica a scuola: la CGIL in aula, Tovaglieri attacca
🟨 L’educazione civica affidata alla CGIL fa discutere, si tratta di Sesto Calende
A Sesto Calende, in provincia di Varese, è scoppiata la polemica. Il motivo? L’iniziativa dell’Istituto Statale “Carlo Alberto Dalla Chiesa” che ha invitato la CGIL a tenere una lezione di educazione civica il prossimo 18 novembre.
La notizia è stata diffusa tramite una circolare inviata alle famiglie degli studenti. E ha subito sollevato critiche, in particolare da parte dell’eurodeputata Isabella Tovaglieri, esponente della Lega.
🟨 Tovaglieri: “Inaccettabile affidare l’educazione civica alla CGIL”
Secondo Tovaglieri, è inaccettabile che un sindacato “politicizzato e di parte” come la CGIL possa tenere una lezione obbligatoria per gli studenti. L’eurodeputata ha espresso forti dubbi sull’imparzialità dell’incontro, temendo che si trasformi in un “comizio politico”.
Sesto Calende, la parlamentare ha ricordato che la CGIL, nei mesi scorsi, è scesa in piazza non solo per i diritti dei lavoratori, ma anche per manifestare a favore della Palestina e contro il governo. Eventi che, secondo lei, hanno generato tensioni e scontri in diverse città italiane.
🟨 Il nodo politico: educazione o indottrinamento a Sesto Calende
Il cuore della polemica ruota attorno a una domanda centrale: è giusto che un’organizzazione sindacale tenga una lezione di educazione civica in una scuola pubblica?
Per Tovaglieri, la risposta è no. Secondo lei, si tratta di un’iniziativa “inopportuna” e “tendente all’indottrinamento surrettizio”. Per questo, ha chiesto che l’incontro venga cancellato.
🟨 La CGIL e il ruolo nella scuola
La CGIL, da parte sua, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’episodio. Tuttavia, non è la prima volta che il sindacato partecipa a progetti scolastici. In molte scuole italiane, infatti, rappresentanti sindacali vengono invitati per parlare di diritti, lavoro, Costituzione e cittadinanza attiva.
Ma il contesto politico attuale rende ogni iniziativa più delicata. E la presenza della CGIL in aula, in questo caso, ha acceso un dibattito acceso.
🟨 Educazione civica: materia fondamentale, ma chi la insegna?
L’educazione civica è tornata obbligatoria nelle scuole italiane dal 2020. L’obiettivo è formare cittadini consapevoli, informati e responsabili. I temi trattati spaziano dalla Costituzione alla legalità, dall’ambiente al digitale.
Ma chi deve insegnarla? Docenti interni? Esperti esterni? Rappresentanti di associazioni o sindacati?
La questione è aperta. E il caso di Sesto Calende lo dimostra.
🟨 Il rischio della politicizzazione
Il timore espresso da Tovaglieri è che l’educazione civica venga usata come veicolo per trasmettere idee politiche. In particolare, accusa la CGIL di non essere neutrale e di portare in aula una visione ideologica.
Secondo l’eurodeputata, questo rischia di compromettere la formazione degli studenti, che dovrebbero ricevere un’educazione pluralista e imparziale.
🟨 La richiesta: annullare l’incontro
Alla luce di queste preoccupazioni, Tovaglieri ha chiesto l’annullamento immediato dell’incontro previsto per il 18 novembre. Una richiesta forte, che potrebbe trovare eco anche in altre forze politiche.
Resta da vedere se la scuola confermerà l’iniziativa o se farà un passo indietro.
🟨 Una questione nazionale?
Il caso di Sesto Calende potrebbe non restare isolato. In un clima politico sempre più polarizzato, anche le attività scolastiche diventano terreno di scontro.
Il dibattito sull’educazione civica, su chi debba insegnarla e con quali contenuti, è destinato a proseguire. E a coinvolgere non solo la scuola, ma anche famiglie, istituzioni e opinione pubblica.
🟨 Conclusione: educazione civica, occasione o rischio?
L’educazione civica è una materia preziosa. Ma va trattata con equilibrio, competenza e rispetto della pluralità delle idee.
Affidarla a soggetti esterni può essere un’opportunità, ma anche un rischio. Dipende da come viene gestita. E da chi sale in cattedra.
Nel frattempo, il caso CGIL a Sesto Calende continua a far discutere. E a interrogare tutti su quale scuola vogliamo costruire per il futuro.
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