Bollate. Tensione a Bollate: rissa e violenza tra detenuti, la denuncia del SAPPE
Si è verificato un episodio di grave violenza nel carcere di Bollate, con una rissa che ha coinvolto diversi detenuti. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che per voce del vicesegretario della Lombardia, Matteo Savino, ha descritto le ore di tensione all’interno del penitenziario.
Bollate, secondo il sindacato, l’episodio è scoppiato nella quinta sezione, dove due detenuti italiani hanno tentato di aggredire due connazionali con una lama rudimentale, con l’intenzione di colpire un detenuto di origine nordafricana. L’aggressione ha scatenato la reazione di altri detenuti, e solo il tempestivo intervento del personale di polizia penitenziaria ha riportato la calma.
La critica del SAPPE su Bollate
L’episodio ha acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza delle carceri italiane. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha commentato duramente l’accaduto, definendolo di “inaudita gravità”. Capece attribuisce la responsabilità di questi eventi a quelle che definisce “scellerate” politiche di smantellamento delle misure di sicurezza adottate in passato.
Il segretario generale del SAPPE ha espresso la sua preoccupazione per l’elevato numero di detenuti stranieri, che a suo dire sono circa 20.000 su un totale di oltre 63.000 presenze. Ha ribadito la richiesta del sindacato di espellere i detenuti stranieri dall’Italia e ha evidenziato come la sicurezza interna dei penitenziari sia stata indebolita da provvedimenti come la vigilanza dinamica e il regime aperto.
Mancanze strutturali e richieste di intervento
Capece ha elencato una serie di carenze che, secondo il sindacato, mettono a rischio la sicurezza del personale e dei detenuti:
* Mancanza di personale: L’organico della polizia penitenziaria sarebbe insufficiente.
* Assenza di sentinelle: La rimozione delle sentinelle dalle mura di cinta ha reso le carceri più vulnerabili.
* Carenze di finanziamento: Mancano i fondi per servizi antintrusione e anti-scavalcamento.
Il segretario generale del SAPPE ha sottolineato che è necessario agire subito per porre fine a questa situazione, chiedendo alla politica di intervenire con urgenza per ripristinare le politiche di sicurezza. Ha concluso affermando che “non è certo l’affettività in carcere a favore dei detenuti la priorità di intervento per il sistema carceri!”.











