Strage di via Carini: il ricordo di Dalla Chiesa, 43 anni dopo
Sono passati 43 anni dalla strage di via Carini, a Palermo. Il 3 settembre 1982, la mafia uccise il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Oggi, il ricordo di quell’agguato si trasforma in un dovere. La memoria diventa un impegno morale. Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, ha voluto rendere omaggio a queste vittime.
L’esempio di Dalla Chiesa e l’impegno dello Stato
La senatrice Rauti ha rinnovato il suo omaggio su “X”, sottolineando il coraggio, la dedizione e il profondo senso dello Stato che hanno contraddistinto la vita di queste persone.
Dalla Chiesa, in particolare, è un simbolo. Il suo esempio, l’attaccamento alla divisa dei Carabinieri e i valori che ha difeso sono ancora oggi un punto di riferimento.
Legalità, giustizia, rigore: questi i pilastri del suo impegno. Per la Rauti, sono ancora i valori che guidano chi indossa l’uniforme. L’esempio del Generale Dalla Chiesa ispira chi combatte ogni giorno la criminalità organizzata. Il suo sacrificio non è stato vano. Ha tracciato una strada di onestà e impegno per le generazioni future.
La lotta alla mafia continua
La strage di via Carini ha segnato un momento tragico nella storia italiana. Ma ha anche rafforzato la determinazione nella lotta contro la mafia. Oggi come allora, la battaglia contro il crimine organizzato è una priorità assoluta. Lo Stato, con le sue istituzioni e le forze dell’ordine, è in prima linea per garantire sicurezza e giustizia.
Le parole della senatrice Rauti sottolineano l’importanza di non dimenticare. La memoria delle vittime di mafia deve essere un motore per un impegno costante.
L’eredità di Dalla Chiesa è un monito: la mafia si combatte con determinazione, rigore e l’attaccamento ai valori della democrazia e della legalità.
L’impegno morale di cui parla Rauti non riguarda solo le istituzioni. Coinvolge ogni cittadino. Solo mantenendo vivo il ricordo e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia, si può costruire una società più forte e libera. La lotta contro ogni forma di criminalità è un dovere civico. Un dovere che nasce dalla memoria delle vittime e si nutre del loro coraggio.







