Stalker a Gallarate: 42enne Ccon Braccialetto Elettronico dopo Minacce All’Ex Compagna e al Nuovo Partner
Gallarate (VA), 30 luglio 2025 – La Polizia di Stato di Gallarate ha dato un segnale forte e chiaro contro la violenza di genere e gli atti persecutori, eseguendo nella serata di sabato 26 luglio un’ordinanza di divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico. Destinatario della misura è un quarantaduennne gallaratese, ritenuto responsabile di stalking nei confronti della sua ex compagna e del nuovo partner di lei. Un passo cruciale per garantire la sicurezza delle vittime e porre fine a una spirale di paura e minacce che durava da tempo.
L’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, giunge al culmine di un’intensa attività investigativa condotta dal personale dell’area investigativa del Commissariato di Gallarate, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Le indagini hanno fatto emergere un quadro preoccupante di persecuzioni, che hanno gravemente compromesso la serenità e la sicurezza della donna e del suo attuale compagno. Il caso di stalking Gallarate ha richiesto un intervento deciso.
Questo provvedimento non è solo un atto di giustizia, ma anche un messaggio di vicinanza e protezione per tutte le vittime di atti persecutori, dimostrando che le istituzioni sono pronte a intervenire con strumenti efficaci per tutelare chi subisce violenze e minacce. La giustizia ha agito per fermare lo stalking Gallarate.
La Spirale della Paura: Le Condotte Persecutorie Dell’Ex Compagno a Gallarate
L’indagine della Polizia di Stato ha rivelato che, dopo l’interruzione della relazione sentimentale, l’uomo di 42 anni ha dato il via a una serie di comportamenti minacciosi e molesti di estrema insistenza. Questa condotta persecutoria ha generato nella donna un perdurante e grave stato d’ansia e paura non solo per la propria incolumità, ma anche per quella del suo nuovo partner, anch’egli bersaglio delle pesanti intimidazioni dell’ex compagno. Un classico esempio delle condotte tipiche dello stalking Gallarate.
A partire dal 2023, l’individuo ha posto in essere in maniera costante le tipiche condotte dello “stalker”. Non si limitava a inviare messaggi, ma si presentava inaspettatamente sotto casa della ex compagna, oppure la aspettava sul posto di lavoro. Un comportamento invasivo e intimidatorio, mirato a controllare e a terrorizzare la vittima, privandola della sua libertà e della sua serenità. Questi atti hanno costretto la donna a rivolgersi più volte alle forze di polizia, cercando aiuto e protezione.
La perseveranza di queste azioni, che si manifestavano con irruzioni nella vita privata della donna, l’attesa nei luoghi da lei frequentati e l’invio di comunicazioni non desiderate, ha creato un clima di costante allerta e paura. La vittima viveva in un perenne stato di tensione, sapendo di poter essere “trovata” e molestata in qualsiasi momento e luogo, compromettendo gravemente la sua qualità di vita e la sua libertà personale. Il fenomeno dello stalking Gallarate è stato affrontato con determinazione.
La sofferenza psicologica causata da queste condotte è enorme: si traduce in insonnia, attacchi di panico, difficoltà di concentrazione e una generale alterazione del benessere emotivo. La paura diventa una compagna costante, e la capacità di condurre una vita normale viene seriamente compromessa.
L’Ammonimento del Questore: Un Primo Segnale Ignorato dallo Stalker di Gallarate
Di fronte alla gravità delle segnalazioni, già nel giugno scorso la vittima si era rivolta al Commissariato di via Ragazzi del ’99. Le denunce raccolte hanno spinto il Questore di Varese a emettere una prima misura di prevenzione nei confronti dello stalker: l’Ammonimento. Si tratta di un provvedimento amministrativo, tipico della legge sullo stalking, che mira a interrompere immediatamente gli atteggiamenti persecutori, avvertendo il soggetto delle conseguenze penali in caso di reiterazione delle condotte. Un segnale chiaro da parte delle istituzioni che la condotta non sarebbe stata tollerata.
Tuttavia, a distanza di pochi giorni dall’emissione dell’Ammonimento, invece di porre fine ai suoi atteggiamenti oppressivi, l’uomo ha alzato ulteriormente il tiro. Ha intensificato il “bombardamento” quotidiano di sms, per lo più di natura ingiuriosa e minatoria, raggiungendo il picco di almeno cinquanta messaggi al giorno. La situazione è degenerata al punto che le minacce e gli insulti non erano più diretti solo all’ex compagna, ma anche al suo attuale partner. Un comportamento che ha evidenziato una crescente aggressività e una totale indifferenza alle avvertenze delle autorità. Il caso di stalking Gallarate ha richiesto misure più stringenti.
Questa escalation ha dimostrato che la misura preventiva dell’Ammonimento, pur essendo un primo passo fondamentale, non era stata sufficiente a fermare l’uomo. Al contrario, sembra aver innescato una reazione di sfida e una ulteriore intensificazione delle molestie, mettendo ancora più a rischio l’incolumità psicologica e fisica delle vittime. Questo ha reso necessario un intervento più incisivo e restrittivo per tutelare le persone offese.
L’Intervento Decisivo: Divieto di Avvicinamento e Braccialetto Elettronico per lo Stalker a Gallarate
Di fronte alla palese inefficacia dell’Ammonimento e all’intensificarsi delle condotte persecutorie, gli investigatori del Commissariato di Gallarate hanno proseguito con determinazione le indagini. Hanno raccolto ulteriori e solidi elementi probatori a carico dell’uomo, documentando in modo inequivocabile la gravità e la reiterazione delle sue azioni. La metodologia di raccolta delle prove è stata cruciale per il buon esito del provvedimento, fornendo un quadro completo del comportamento dello stalker.
In base a questi elementi, l’Autorità Giudiziaria ha ravvisato la necessità di arginare le sue gravi e reiterate condotte attraverso l’emissione di una misura cautelare ben più stringente: il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna e dal nuovo compagno. Questa misura impedisce fisicamente all’indagato di avvicinarsi a determinate aree, garantendo uno spazio di sicurezza per le vittime. L’applicazione di questa misura è un passo fondamentale contro lo stalking Gallarate.
A rendere la misura ancora più efficace è l’applicazione del cosiddetto “braccialetto elettronico”. Questo dispositivo, indossato dall’indagato, permette di monitorarne costantemente la posizione e di segnalare immediatamente alle forze dell’ordine qualsiasi tentativo di violazione del divieto di avvicinamento. È uno strumento tecnologico di grande valore, che offre una protezione attiva e un deterrente significativo contro la recidiva. La combinazione di divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico è una delle risposte più incisive a episodi di stalking Gallarate.
Inoltre, l’ordinanza include il divieto di contattare le vittime con qualsiasi mezzo, estendendo la protezione anche alla sfera delle comunicazioni. Ciò significa che l’uomo non potrà più inviare messaggi, chiamare o cercare di comunicare in alcun modo con la sua ex compagna e il suo attuale partner, ponendo fine al “bombardamento” di sms che aveva caratterizzato l’escalation.
La Lotta Contro lo Stalking: Un Fenomeno che Richiede Attenzione Costante
Il caso di stalking Gallarate che ha portato all’applicazione del braccialetto elettronico è un esempio di come la legge e le forze dell’ordine stiano affinando gli strumenti per contrastare un fenomeno purtroppo sempre più diffuso. Lo stalking, o atti persecutori, è un reato grave che mina profondamente la libertà e la serenità delle vittime, causando un danno psicologico spesso difficile da sanare.
È fondamentale che le vittime trovino il coraggio di denunciare. Le forze dell’ordine e la magistratura sono dotate di strumenti normativi e operativi sempre più efficaci per intervenire tempestivamente e proteggere chi subisce queste violenze. Il Commissariato di Gallarate e la Procura di Busto Arsizio hanno dimostrato grande professionalità e sensibilità nell’affrontare questo caso, fornendo un esempio di come la collaborazione tra le diverse istituzioni sia cruciale per il buon esito delle indagini e per la tutela delle persone offese.
La prevenzione dello stalking passa anche attraverso una maggiore consapevolezza sociale del fenomeno. Comprendere che comportamenti apparentemente innocui, se reiterati e assillanti, possono trasformarsi in vere e proprie persecuzioni è il primo passo per riconoscerli e intervenire. È importante che amici, familiari e colleghi siano attenti ai segnali di disagio e incoraggino le vittime a chiedere aiuto.
Le misure cautelari come il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico rappresentano un deterrente fondamentale e un’importante protezione per le vittime. Tuttavia, la vigilanza deve rimanere alta, e il sostegno psicologico alle vittime è un aspetto altrettanto cruciale per aiutarle a superare il trauma e a ricostruire la propria vita.
Conclusioni: Un Segnale Forte per la Sicurezza delle Vittime a Gallarate
L’intervento della Polizia di Stato di Gallarate, con l’applicazione del divieto di avvicinamento e del braccialetto elettronico a un 42enne stalker, rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle vittime di atti persecutori. La prontezza dell’azione investigativa e la decisione dell’Autorità Giudiziaria inviano un segnale inequivocabile: la violenza e la persecuzione non sono tollerate e verranno combattute con tutti gli strumenti a disposizione.
Questo caso di stalking Gallarate non è solo una notizia di cronaca, ma un monito per la società e un incoraggiamento per chiunque si trovi in una situazione di pericolo. Le forze dell’ordine e la magistratura sono al fianco delle vittime, pronte a offrire protezione e giustizia. La speranza è che questo provvedimento possa restituire serenità e sicurezza alla donna e al suo partner, permettendo loro di riprendere in mano la propria vita, liberi dalla paura e dalle minacce. La lotta allo stalking Gallarate prosegue con determinazione, per garantire a tutti il diritto a una vita serena e sicura.






