Dazi al 15%: quali settori subiranno l’aumento dei prezzi
I dazi al 15% introdotti su diversi beni importati avranno effetti immediati sui prezzi al consumo. La misura, seppur pensata per proteggere la produzione interna, rischia di colpire diversi settori chiave dell’economia.
Dazi. Nei primi giorni dall’entrata in vigore, i rincari saranno evidenti soprattutto nei comparti industriali e nei beni di largo consumo. Anche il settore energetico potrebbe risentirne, sebbene in modo indiretto.
Industria manifatturiera sotto pressione
I dazi al 15% su componenti meccaniche ed elettroniche faranno crescere i costi di produzione per molte imprese italiane. Le aziende che dipendono da forniture estere dovranno affrontare un aumento immediato dei prezzi, spesso non assorbibile nei margini attuali.
Il settore dell’automotive è tra i più colpiti. Molti componenti dei veicoli – come microchip, cablaggi o parti in plastica – sono importati dall’Asia o dagli Stati Uniti. Un dazio aggiuntivo può generare un aumento del prezzo finale delle auto del 5-10%.
Effetti a catena sul settore alimentare
I beni agricoli e alimentari non sono esenti. Se i dazi al 15% colpiscono prodotti come grano, mais, semi oleosi o carne, i rincari possono ripercuotersi sulla grande distribuzione e sul consumatore finale.
Una filiera lunga e interdipendente come quella alimentare risente facilmente di tensioni doganali. In pochi mesi, i prezzi di base di pane, pasta, carne e olio potrebbero aumentare tra il 3% e l’8%, spingendo verso l’inflazione.
Energia: impatto meno diretto, ma significativo
Il settore dell’energia è più resiliente ma non immune. I dazi al 15% su materiali per l’energia rinnovabile – come pannelli solari, inverter o batterie – possono rallentare nuovi investimenti in impianti fotovoltaici o eolici.
Inoltre, se i dazi coinvolgono petrolio raffinato o gas liquefatto importato, si rischia un rialzo dei prezzi alla pompa. Anche il costo del riscaldamento domestico potrebbe crescere, specialmente in inverno.
Edilizia e materiali da costruzione
L’edilizia è un altro settore ad alta esposizione. L’importazione di acciaio, cemento, piastrelle o isolanti edili con dazi al 15% comporta aumenti significativi nei costi dei cantieri.
Le imprese del settore potrebbero essere costrette a rivedere al rialzo i preventivi, bloccando nuovi progetti e frenando l’edilizia privata e pubblica.
Conseguenze a lungo termine: inflazione e contrazione dei consumi
L’impatto complessivo dei dazi al 15% sarà l’aumento dei prezzi in vari comparti. Questo potrebbe tradursi in un’inflazione persistente, con una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie.
Di fronte a prezzi più alti, molti consumatori potrebbero ridurre la spesa, colpendo indirettamente anche settori come moda, tecnologia e tempo libero.
Conclusione
I dazi al 15% si stanno già rivelando una lama a doppio taglio. Se da un lato favoriscono la produzione interna, dall’altro rischiano di rallentare la crescita e aumentare i prezzi al consumo.
Per evitare conseguenze troppo gravi, sarà essenziale intervenire con misure compensative, sussidi o accordi bilaterali mirati, soprattutto nei settori più esposti.



