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    Somma Lombardo: Leonardo da Vinci 5, nella frazione di Case Nuove. L'evento è stato classificato come infortunio sul lavoro. Questo indica che il 47enne è rimasto ferito mentre svolgeva le sue mansioni. L'ora dell'accaduto, le 09:07, suggerisce che l'incidente sia avvenuto nelle prime ore della giornata lavorativa. Immediatamente dopo la segnalazione, sono stati allertati gli enti competenti. I Carabinieri di Gallarate sono intervenuti sul posto. Il loro compito è quello di avviare le indagini. E di accertare eventuali responsabilità. O violazioni delle normative sulla sicurezza. La presenza dei Carabinieri è standard in questi casi. Anche l'Infortunistica sul Lavoro di ATS Insubria è stata coinvolta. Questo ente ha il compito specifico di investigare sugli infortuni. Di valutare le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro. E di fornire indicazioni per prevenire futuri incidenti. La Soreu Laghi, la centrale operativa del soccorso di emergenza-urgenza, ha coordinato l'invio di un'ambulanza. L'identificativo VARMORVARMOR_A.BK si riferisce a un mezzo dei Volontari Ambulanza Radio Soccorso di Mornago. Le condizioni del lavoratore e la mancata ospedalizzazione Nonostante la natura dell'evento, la persona coinvolta non è stata trasportata in ospedale. Questo è un dato positivo. Indica che le lesioni subite dal 47enne non erano tali da richiedere un ricovero immediato. Potrebbe trattarsi di ferite lievi. O di una situazione che ha richiesto solo assistenza sul posto. La decisione di non trasportare il paziente viene presa dal personale sanitario. Dopo un'attenta valutazione delle sue condizioni. Questo suggerisce che, pur essendo un infortunio sul lavoro, la situazione non presentava criticità estreme. La priorità in questi casi è sempre la sicurezza e la salute del lavoratore. Anche se non c'è stato trasporto, l'evento sarà comunque oggetto di un'indagine approfondita. Per capire le cause. E per implementare misure preventive. L'importanza della sicurezza sul lavoro Questo infortunio sul lavoro a Somma Lombardo ribadisce l'importanza cruciale della sicurezza negli ambienti lavorativi. Ogni incidente, anche se di lieve entità, è un promemoria. Ricorda la necessità di protocolli rigorosi. E di una formazione costante per i lavoratori. La prevenzione degli infortuni è una responsabilità condivisa. Spetta ai datori di lavoro garantire ambienti sicuri. E ai lavoratori rispettare le norme. L'intervento di enti come l'Infortunistica sul Lavoro di ATS Insubria è fondamentale. Assicura che le indagini siano accurate. E che le cause degli incidenti vengano identificate. L'obiettivo finale è sempre "infortuni zero". Un traguardo ambizioso ma irrinunciabile. La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta
    induno olona

    Sanità Lombardia FIALS denuncia: gazebo Salute preso d’assalto a Pavia

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    By Redazione Milano on 15 Aprile 2025 Sanità
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    Sanità Lombardia FIALS Denuncia. Un evento a Pavia ha acceso i riflettori sulle difficoltà della sanità pubblica. Il gazebo della salute allestito dai Lions in Piazza della Vittoria è stato letteralmente preso d’assalto. Migliaia di cittadini si sono messi in fila, fin dalle prime ore.

    L’obiettivo era accedere a visite mediche specialistiche gratuite. Molti hanno atteso per ore sotto il tendone. Questa immagine, secondo FIALS Lombardia, è una fotografia impietosa.

    Sanità Lombardia FIALS denuncia: gazebo Salute preso d'assalto a Pavia
    Sanità Lombardia FIALS denuncia: gazebo Salute preso d’assalto a Pavia

    Mostra un sistema sanitario regionale in grave sofferenza. La Sanità Lombardia FIALS denuncia una crisi di accesso alle cure.

    Il sindacato lancia un allarme preoccupato. Una parte sempre più ampia della popolazione lombarda non riesce più ad accedere alle cure pubbliche. Non nei tempi necessari per una diagnosi e un intervento efficaci. Roberto Gentile, Segretario Generale di FIALS Lombardia, commenta duramente le scene pavesi. “Scene come quelle viste a Pavia ci dicono una cosa molto chiara”, afferma Gentile. Interpreta l’enorme affluenza come un sintomo evidente. La Sanità Lombardia FIALS denuncia l’incapacità del sistema di rispondere ai bisogni.

    Le parole di Gentile sono nette. “La sanità lombarda non è più in grado di garantire cure tempestive e gratuite come prevede la nostra Costituzione”. Il riferimento è all‘articolo 32 della Costituzione italiana. Tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Garantisce cure gratuite agli indigenti. Ma secondo FIALS, la realtà lombarda si sta allontanando da questo principio. “Se per una visita dermatologica o cardiologica bisogna attendere mesi”, prosegue Gentile, “allora la sanità non è più un diritto”. Diventa, di fatto, “un privilegio per chi può pagare”. La Sanità Lombardia FIALS denuncia questa deriva pericolosa.  

    Il campus medico temporaneo allestito dai Lions ha lavorato senza sosta. In una sola giornata sono stati erogati centinaia di controlli specialistici. Oltre 350 visite sono state ufficialmente registrate. Le file erano continue per accedere agli ambulatori allestiti nel tendone. Cardiologia, oculistica, diabetologia, dermatologia, neurologia. Specialità molto richieste, evidentemente. “Un successo, certo”, commenta ironicamente Gentile. Riconosce l’impegno dei volontari e l’utilità per chi ha ricevuto la visita. Ma subito aggiunge: “è anche una sconfitta del sistema pubblico”.

    La sconfitta, secondo FIALS, sta nel fatto che il sistema pubblico costringe i cittadini a soluzioni alternative. A cercare la salute “dove capita, quando capita”. La logica che emerge è preoccupante. “Se puoi pagare, curi. Se no, aspetti”. Gentile usa parole forti per descrivere le conseguenze. “E a volte, chi aspetta, muore”. Un richiamo drammatico agli effetti delle liste d’attesa eccessive. Diagnosi tardive, peggioramento delle patologie, esiti infausti.

    FIALS Lombardia tiene a precisare la sua posizione sull’iniziativa dei Lions. Riconosce il grande valore sociale dell’evento. Lo definisce “un atto di servizio civico”. E “un esempio di solidarietà concreta”. Il lavoro dei volontari, medici e personale sanitario, è encomiabile. Ha offerto una risposta a un bisogno reale. Tuttavia, il sindacato invita a non farsi illusioni. Queste iniziative, pur lodevoli, non possono essere la soluzione strutturale. “Non può diventare la toppa permanente di un sistema che fa acqua da tutte le parti”, avverte Gentile. La carità e il volontariato non possono sostituire la responsabilità pubblica.

    Il problema, insiste FIALS, è profondamente radicato nel sistema sanitario lombardo. È un problema strutturale. Le cause sono molteplici e interconnesse. Le liste d’attesa sono definite “infinite”. La carenza di personale sanitario è cronica. Medici, infermieri, tecnici mancano negli ospedali e sul territorio. C’è un problema di disorganizzazione. Le risorse esistenti non vengono forse utilizzate nel modo più efficiente. Questi fattori combinati creano un sistema che fatica a rispondere alla domanda di salute.

    La conseguenza più grave, secondo il sindacato, è la deriva verso un modello classista. “La Lombardia si sta avvicinando a un modello sanitario classista”. Un sistema dove la salute è garantita in tempi rapidi solo a chi ha le risorse economiche per rivolgersi al privato. Chi non può permetterselo, resta intrappolato nelle lunghe attese del pubblico. Si crea così una sanità a due velocità. Che discrimina in base al censo. “Questo non è più accettabile”, tuona Gentile. È una violazione dei principi fondamentali di equità e universalità del Servizio Sanitario Nazionale.

    La critica di FIALS è radicale. “Una sanità che non cura in tempo è solo una promessa disattesa”. Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, rimane sulla carta se non si traduce in accesso effettivo alle cure. Servono interventi concreti e urgenti. Il sindacato indica la strada. Servono investimenti significativi nel sistema sanitario pubblico. Servono assunzioni straordinarie di personale. Per colmare le gravi carenze di organico. Serve una programmazione sanitaria efficace. Che ottimizzi le risorse e riorganizzi i servizi. Serve, infine, una forte assunzione di responsabilità politica.

    La conclusione di Roberto Gentile è un appello accorato. Le immagini di Pavia, con le migliaia di persone in coda per una visita, non possono essere ignorate. Devono “scuotere tutte le istituzioni regionali”. Devono spingere la politica a intervenire. A invertire la rotta. A rimettere la sanità pubblica al centro delle priorità. Per garantire davvero il diritto alla salute a tutti i cittadini lombardi. Indipendentemente dal loro reddito o dalla loro condizione sociale.

    La denuncia di FIALS Lombardia solleva questioni fondamentali sul futuro della sanità nella regione. Mette in discussione l’efficacia del modello lombardo. Spesso presentato come un’eccellenza. Evidenzia le crescenti difficoltà di accesso per fasce sempre più ampie di popolazione. Sottolinea i rischi di una deriva verso la privatizzazione strisciante del sistema. E richiama la politica alle sue responsabilità. La salute non può diventare un lusso. Deve restare un diritto fondamentale garantito a tutti. Le scene di Pavia sono un campanello d’allarme che non si può ignorare.

    15 Aprile 2025

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