La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione nell’ambito della cooperative compliance.
Questo strumento, introdotto in Italia nel 2015, promuove un rapporto di fiducia e collaborazione tra l’amministrazione fiscale e le imprese, Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, al fine di prevenire e risolvere in modo proattivo le eventuali problematiche fiscali.
L’obiettivo del protocollo
Il protocollo d’intesa ha l’obiettivo di creare un sistema di controllo più efficace ed efficiente, basato sulla condivisione di informazioni e su una maggiore collaborazione tra le due istituzioni. In particolare, la Guardia di Finanza avrà il compito di segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali situazioni sospette di evasione fiscale, mentre l’Agenzia delle Entrate si occuperà di gestire le relazioni con le imprese aderenti al regime di cooperative compliance.
Come funziona la cooperative compliance
La cooperative compliance si basa sull’idea che le imprese che adottano un sistema strutturato di gestione e controllo del rischio fiscale siano meno propense a commettere errori o a evadere le tasse. Queste imprese possono instaurare un dialogo continuo e preventivo con l’amministrazione fiscale, al fine di chiarire dubbi e risolvere eventuali problematiche in modo tempestivo.
I vantaggi della cooperative compliance
La cooperative compliance offre numerosi vantaggi sia per le imprese che per l’amministrazione fiscale. Per le imprese, questo strumento permette di:
- Ridurre il rischio di contenziosi fiscali
- Aumentare la trasparenza e la reputazione dell’azienda
- Ottimizzare i processi interni di controllo fiscale
Per l’amministrazione fiscale, invece, la cooperative compliance consente di:
- Prevenire l’evasione fiscale
- Aumentare l’efficacia dei controlli
- Migliorare la qualità del servizio offerto ai contribuenti
L’ampliamento della platea
A partire dal 2024, il regime di cooperative compliance sarà esteso a un numero sempre maggiore di imprese. Inizialmente, saranno interessate le imprese con un volume d’affari superiore a 750 milioni di euro, ma la soglia verrà progressivamente abbassata nei prossimi anni.
Le sfide future
Nonostante i numerosi vantaggi, la diffusione della cooperative compliance in Italia incontra ancora alcune difficoltà. Tra queste, si segnalano:
- La complessità delle norme fiscali italiane
- La diffidenza di alcune imprese nei confronti dell’amministrazione fiscale
- La necessità di investire in risorse umane e tecnologiche per gestire il regime
Conclusioni
Il nuovo protocollo d’intesa tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e collaborazione nel sistema fiscale italiano. La cooperative compliance può diventare uno strumento fondamentale per combattere l’evasione fiscale e per promuovere uno sviluppo economico sostenibile.
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