Montegrino Valtravaglia: Identificato l’autore dell’incendio al Municipio, un gesto premeditato.
La vicenda dell’incendio al Municipio di Montegrino Valtravaglia ha trovato un epilogo.
Grazie alle indagini accurate dei Carabinieri, è stato identificato l’autore del gesto doloso che, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre, ha tentato di appiccare il fuoco al portone principale dell’edificio pubblico di Montegrino Valtravaglia.
La ricostruzione dei fatti.
Le telecamere di sorveglianza sono state fondamentali per ricostruire la dinamica dell’evento. Le immagini hanno mostrato chiaramente un uomo di mezza età che, intorno alle 22.50, ha avvicinato il portone in legno e vi ha versato del liquido infiammabile.
Le fiamme si sono sviluppate lentamente, ma la tempestività dell’intervento dei Vigili del Fuoco e la presenza di una porta interna in vetro e di una vernice ignifuga hanno evitato conseguenze più gravi.
Le indagini e l’identificazione dell’autore
Grazie alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, sia quelle del Municipio che quelle di un distributore di carburante nelle vicinanze, i Carabinieri sono riusciti a identificare l’autore del gesto.
Si tratta di un 52enne dell’Alto Varesotto, che è stato ripreso mentre acquistava una tanica di benzina poco prima di dirigersi verso il Municipio.
Le prove a carico dell’indagato
Le prove a carico dell’uomo sono numerose e concordanti. Oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza, che lo ritraggono chiaramente durante la commissione del reato, i Carabinieri hanno rinvenuto nella sua abitazione la tanica utilizzata per appiccare il fuoco e gli indumenti indossati durante l’azione criminosa. Tutti elementi che corrispondono perfettamente a quelli visti nelle immagini.
Le motivazioni del gesto.
Le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto così grave restano ancora da chiarire. Le indagini sono in corso e la Procura della Repubblica di Varese sta valutando attentamente tutti gli elementi raccolti per comprendere le ragioni che hanno portato l’indagato a compiere un atto così violento e dannoso nei confronti della comunità.
Un gesto grave e premeditato.
L’incendio al Municipio di Montegrino Valtravaglia non è stato un semplice atto vandalico, ma un gesto premeditato e grave. L’obiettivo dell’autore era chiaramente quello di danneggiare un edificio pubblico, un simbolo della comunità.
Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco e alle indagini accurate dei Carabinieri, le conseguenze sono state limitate.
Le conseguenze dell’azione.
L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di danneggiamento a seguito di incendio, un reato aggravato dal fatto che l’azione è stata commessa ai danni di un edificio pubblico.
Le conseguenze penali per l’indagato potrebbero essere molto gravi.
Un messaggio di speranza
Nonostante la gravità del fatto, questa vicenda ci dimostra l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.
Grazie alle telecamere di sorveglianza e alla segnalazione di alcuni testimoni, è stato possibile identificare rapidamente l’autore del reato.
Questo è un segnale positivo che dimostra come, uniti, possiamo contribuire a rendere le nostre comunità più sicure.
https://comune.montegrino-valtravaglia.va.it/https://comune.montegrino-valtravaglia.va.it/
L’interessato, di cui comunque non avevamo pubblicato le generalità ci chiede di precisare e lo facciamo con le sue parole:
“Montegrino per intimargli di non procedere con la sepoltura della
salma di mio padre e di interrompere ogni loro interessamento per
quella pratica, partendo anche dal presupposto che le telecamere
esterne al comune di Montegrino mi avessero ripreso ma purtroppo non
funzionavano, e infatti i Carabinieri giunti sul posto hanno subito
capito che l’autore del danneggiamento al portone del comune potevo
essere io (anche in funzione delle mie PEC inviate poco prima) ma
invece di recarsi subito a casa mia hanno scelto di procedere
diversamente controllando prima le telecamere pubbliche dei comuni di
Grantola e Cunardo (dove mi reco sempre a fare carburante in quanto
ritengo quel distributore migliore di quello di Luino che è dotato di
un solo apparecchio per il pagamento automatico e a volte si creano
delle code di auto che preferisco evitare) una volta poi giunti a casa
mia ho confermato di essere l’autore del danneggiamento (e non è vero
che ho cercato di coprire il mio volto durante i fatti, queste sono
invenzioni giornalistiche), in forma di dichiarazioni spontanee da me
sottoscritte, ed ho già chiesto di essere interrogato dal magistrato
titolare del fascicolo, la Dott.ssa Maria Claudia Contini della
Procura della Repubblica di Varese, la quale dovrà ora valutare la
derubricazione del reato di danneggiamento aggravato in quello di
legittima difesa oppure di esercizio arbitrario delle proprie ragioni
ma per tale scopo so di poter contare sull’aiuto dell’Avvocato Corrado
Viazzo, abituato a fronteggiare capi di imputazione ben più gravi di
questo. Ma alla fine ciò che conta per me è che la salma di mio
padre è rimasta presso l’obitorio dell’ospedale di Varese in attesa
di essere sepolta presso il cimitero di lui scelto quando era in vita,
ossia quello di Luino: dove ci sono le salme dei suoi genitori, dove
c’è già un posto comprato da lui stesso anni fa e dove lui mi aveva
chiesto di essere sepolto. Mi aspetto quindi che le indagini in corso
possano fare piena luce sulla decisione del sindaco di Montegrino che,
nel tentativo di procedere in mio danno, avrebbe pure creato un danno
economico al comune da lui amministrato costringendolo a pagare per un
funerale sul quale non aveva alcuna competenza.”