Fiorella Del Rosso, nota alle cronache per essere stata vittima di inaudite violenze narrate nel docufilm “Processo per stupro”, trasmesso su Rai2 e ora custodito, per il suo alto valore educativo, al Moma di New York, sarà ora difesa pro bono, in un nuovo processo (sempre quale parte offesa), davanti al Tribunale di Roma, da Grazia Volo che si associa nella difesa allo storico avvocato della Del Rosso.
In un precedente processo la Del Rosso, assistita dalla senatrice Tina Lagostena Bassi, con le sue denunce e con il suo personale sacrificio, ottenne che il reato di violenza contro le donne, fosse riqualificato da reato contro la moralità a reato contro la persona.
Nel nuovo processo, Fiorella del Rosso ha denunciato una serie di appropriazioni indebite da parte dell’amministratore di sostegno Giulia Ussani Escopbar indicata dal Tribunale per sostenerla in una fase di difficoltà.
Fiorella Del Rosso e “Processo per stupro”
Processo per stupro è un film del 1979 realizzato da sei giovani programmiste, filmaker e registe: Loredana Rotondo, Rony Daopulo, Paola De Martis, Annabella Miscuglio, Maria Grazia Belmonti, Anna Carini. Fu il primo documentario su un processo per stupro mandato in onda dalla RAI, si tarattava del processo per gli stupri di Nettuno. Ebbe una vastissima eco nell’opinione pubblica relativamente al dibattito sulla legge contro la violenza sessuale.
La parte lesa nel processo filmato era una giovane di 18 anni, Fiorella (il cognome non è reso noto), che denunciò per violenza carnale di gruppo quattro uomini sulla quarantina, fra cui Rocco Vallone, un conoscente. Fiorella, lavoratrice in nero, dichiarò di essere stata invitata da Vallone in una villa di Nettuno per discutere una proposta di lavoro stabile come segretaria presso una ditta di nuova costituzione, e di essere stata sequestrata e violentata per un pomeriggio da Rocco Vallone stesso e da altri tre uomini. Gli imputati ammettono spontaneamente i fatti al momento dell’arresto; interrogati successivamente, negano tutto.