Festa di San Luca Evangelista Patrono dei Medici, in Ospedale a Busto Arsizio alcuni momenti significativi.
Venerdì 18 ottobre ricorre la Festa di San Luca Evangelista.
San Luca Evangelista è il Patrono dei Medici, nella Cappella dell’Annunciazione dell’Ospedale di Busto Arsizio si svolgeranno momenti di preghiera ed anche un incontro dal titolo “La Cura nell’Arte” rivolto in modo particolare al personale ospedaliero e del territorio, alle Associazioni di Volontariato che operano in Ospedale, ai Ministri della Comunione Eucaristica e a tutti coloro che desiderano partecipare.
Mercoledì 16 Ottobre:
La Cura nell’Arte – Relatrice Serena Colombo Storica dell’Arte.
L’incontro si terrà presso l’aula Suor Bianca, Ospedale di Busto Arsizio – Padiglione Formazione.
In occasione della Festa di San Luca, patrono dei medici, la Commissione Decanale per la Pastorale per la Salute propone un incontro rivolto al personale ospedaliero e del territorio, alle Associazioni di Volontariato che operano in Ospedale, ai Ministri della Comunione Eucaristica e a tutti coloro che desiderano partecipare.
Appuntamenti di Preghiera e Religiosi presso la Cappella dell’Annunciazione – Padiglione Maternità piano terra.
Mercoledì 16, Giovedì 17 e Venerdì 18 Ottobre:
Ore 7.25 Santa Messa per il personale e benedizione delle divise di lavoro.
Mercoledì 16 Ottobre:
Ore 17.00 aula Suor Bianca: incontro aperto a tutti “La Cura nell’Arte” a cura della professoressa Serena Colombo Storica dell’Arte.
Venerdì 18 Ottobre – Festa Liturgica di San Luca:
Ore 20.00 Santa Messa Solenne con la presenza di Associazioni e Volontari che operano nell’Ospedale di Busto Arsizio.
A seguire momento di condivisione e festa con rinfresco presso AULA C.
Storia di San Luca Evangelista.
Luca evangelista (in greco antico: Λουκάς, Loukás; Antiochia di Siria, 9 circa – Tebe, 18 ottobre 93 circa) venerato come santo da tutte le Chiese cristiane che ne ammettono il culto, è tradizionalmente indicato come autore del Vangelo secondo Luca e degli Atti degli Apostoli, il terzo ed il quinto libro del Nuovo Testamento. Per i cattolici è il santo patrono degli artisti, dei medici e dei notai, e viene festeggiato il 18 ottobre.
Il suo emblema è il toro: l’attribuzione ha diverse interpretazioni e tradizioni; secondo San Girolamo e il vescovo Vittorino di Petovio (+304) si deve al fatto che nel suo Vangelo introduce come primo personaggio Zaccaria, padre del Battista. Costui, essendo sacerdote del tempio, offriva sacrifici di tori.
Le fonti relative al personaggio di Luca sono principalmente tratte dalle tradizioni del secolo successivo in cui sarebbe vissuto. L’ autore fu Luca, un siro di Antiochia, che compose un vangelo derivato da Paolo, scrisse nell’Acaia (o a Roma o in Bitinia)”.
Secondo la tradizione cristiana, Luca era nato ad Antiochia di Siria da una famiglia pagana, ed esercitava la professione di medico; ad Antiochia aveva conosciuto Paolo di Tarso, qui condotto da Barnaba per formare alla fede la nuova comunità composta da ebrei e pagani convertiti al cristianesimo. Luca divenne discepolo degli apostoli e Paolo lo cita in alcune sue lettere, chiamandolo “compagno di lavoro” (nella Lettera a Filemone, 24), nella Lettera ai Colossesi 4,14 viene indicato come “caro medico”. Mentre in carcere attende il supplizio, Paolo scrive a Timoteo che tutti ormai lo hanno abbandonato, eccetto uno: “solo Luca è con me” (4,11). E questa, secondo la tradizione, è l’ultima notizia certa dell’evangelista.
Luca possiede una buona cultura, lo si vede dal suo greco fluente ed elegante, dalla sua ottima conoscenza della Bibbia scritta in greco, detta dei “Settanta”, e infine da come, di tanto in tanto, affiorano punti di contatto con il modo di scrivere degli storici greci del suo tempo. Il Vangelo che gli viene attribuito, scritto probabilmente tra il 70-80 d.C., è dedicato a un certo Teòfilo (probabilmente un eminente cristiano o, essendo apostrofato nel prologo dello stesso con qualcosa come «eccellentissimo», il suddetto titolo fa pensare presumibilmente a un personaggio dell’amministrazione imperiale); in ciò Luca segue l’uso degli scrittori classici, che appunto erano soliti dedicare le loro opere a personaggi illustri. Altra ipotesi è che egli intendesse dedicare il proprio vangelo a chi ama Dio (Teofilo = amante di Dio). Ad ogni modo che il personaggio sia reale o fittizio, dal punto di vista letterario la cosa non è importante; la dedica infatti testimonia soprattutto la maggiore coscienza da parte dell’autore rispetto agli altri evangelisti nella volontà di fondare un’opera letteraria e storica, come dimostrano i tentativi di situare cronologicamente i fatti narrati. Con tali ambizioni storiografiche, i testi di Luca segnano un salto di qualità nello stile rispetto all’opera di Marco.
È l’unico evangelista non ebreo. Il suo emblema era il toro, ovvero il vitello o il bue, secondo varie tradizioni e interpretazioni.
FONTE: SANTO DEL GIORNO.