Pitbull ennesimo caso. Bambino ucciso da un pitbull: l’Anmvi chiede un patentino per cani pericolosi
Vercelli, 18 maggio 2024 – La tragica morte di un bambino di 5 mesi a Vercelli, azzannato da un pitbull, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei cani e sulla necessità di norme più stringenti per il loro possesso.
Il presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), Marco Melosi, all’Adnkronos Salute propone l’introduzione di un patentino obbligatorio per “alcune tipologie di cani”, in particolare quelli con caratteristiche di forza e istinto di difesa come il pitbull.
“Conoscere le caratteristiche del cane e saperlo gestire”
“Serve uno strumento che possa certificare un possesso responsabile”, afferma Melosi. “Decidi di prendere un determinato tipo di cane?
Bene, ma devi conoscerne le caratteristiche, devi sapere come comportarti per garantire il più possibile una convivenza sicura tra l’animale e l’uomo, in particolare i bambini, soprattutto se molto piccoli”.
Non solo pitbull: cani da attacco e da difesa a rischio
Melosi sottolinea che non solo i pitbull, “tipologia di cane che sta balzando maggiormente alla ribalta della cronaca”, ma anche altri cani con caratteristiche simili, come quelli selezionati per compiti da attacco o da difesa, possono rappresentare un pericolo se non gestiti correttamente.
L’esempio di altri paesi europei
Il presidente dell’Anmvi propone di prendere esempio da alcuni paesi europei che hanno adottato soluzioni più drastiche, come il divieto del possesso di determinate razze (Francia, Germania, Inghilterra) o l’introduzione di un patentino obbligatorio con requisiti specifici per i proprietari (altri paesi europei).
Il problema della “black list”
Melosi riconosce però la difficoltà di stilare una “black list” di razze pericolose, a causa di fattori come l’incrocio tra razze diverse e l’imprevedibilità del comportamento individuale di ogni cane.
“Formazione, informazione e controlli”
Secondo il presidente dell’Anmvi, la chiave per prevenire tragedie come quella di Vercelli è un approccio multiforme che includa:
- Formazione: Percorsi formativi obbligatori per i proprietari di cani, in particolare quelli con caratteristiche di forza e istinto di difesa, per insegnare loro come gestire correttamente l’animale e riconoscere i segnali di pericolo.
- Informazione: Campagne di sensibilizzazione per il pubblico sull’importanza di un possesso responsabile dei cani e sui rischi associati a determinate razze.
- Controlli: Maggiori controlli sul rispetto delle norme esistenti e sull’idoneità dei proprietari al possesso di cani potenzialmente pericolosi.
Conclusione
La tragedia di Vercelli deve essere un monito per rafforzare la sicurezza nella convivenza tra uomo e animale.
L’introduzione di un patentino per cani pericolosi, seppur con le sue criticità, potrebbe rappresentare un passo avanti in questa direzione, a patto che sia accompagnato da adeguate misure di formazione, informazione e controlli.
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