Nell’anno del Giubileo Papa Francesco chiede amnistie, indulti o condoni di pena ai governi del mondo e promette di aprire una Porta Santa in un carcere
Papa Francesco chiede amnistie
Nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 Papa Francesco chiede amnistie, indulti o condoni per dare speranza ai detenuti
“Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza. Forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società. Percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi” ha sollecitato Francesco.
“Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere. Perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita” ha annunciato il Papa.
Già in occasione del giubileo straordinario del 2015 Papa Bergoglio con la bolla pontificia Misericordiae Vultus si era rivolto esplicitamente ai governi.
“Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto”
Ma ancora prima, nel 2000 fu Papa Wojtyla a chiedere con forza un’amnistia che non fu concessa.
Spes non confundit
Nella Bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” (La Speranza non delude) Papa Francesco chiede ai governi di dare speranza ai detenuti, con “forme di amnistia o condono della pena”
Ma non solo, Francesco invita credenti a chiedere l’abolizioe della pena di morte ovunque, a far tacere le armi e a smettere di portare distruzione e morte. “Con il denaro usato per le armi si costituisca un Fondo per eliminare la fame e si condonino i debiti dei Paesi poveri” ha sollecitato il Papa.
Tra i temi proposti per il Giubileo 2025 ci sono anche i giovani, gli anziani, i malati e i migranti.
La Porta Santa
Il 24 dicembre 2024 ci sarà l’apertura della Porta Santa, la cui chiusura sarà poi il 6 gennaio 2026. Inoltre “Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere. Perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita” ha promesso Francesco.
Amnistie, condoni e indulti in Italia
L’amnistia è prevista dall’art. 151 codice penale estingue il reato e fa cessare l’esecuzione della condanna. Dal 1946 al 1990 i vari governi intervennero regolarmente con amnistie votate a ripulire gli armadi dei magistrati da pile di fascicoli per reati minori. Furono 28 le amnistie concesse.
Il 12 aprile 1990 venne concessa l’ultima amnistia con il Decreto Presidente Repubblica 12 aprile 1990, n° 75. Lo stesso anno venne concesso anche un indulto di due anni con Decreto Presidente Repubblica 22 dicembre 1990, n° 394.
Al 31 dicembre 1989 i detenuti erano 30.700 e, dopo la concessione del provvedimento di clemenza, scesero a 26.000, per poi risalire subito a 35.500 nel 1991.
Successivamente si diffuse una valutazione fortemente negativa nei confronti dei provvedimenti indulgenziali. Si cominciò a ritenere che quei provvedimenti “eccezionali” non servissero a risolvere le criticità di un sistema carcerario allo sbando.
Tuttavia nessun governo della “seconda repubblica” trovò il tempo per mettere mano ai problemi della crisi della giustizia penale che necessiterebbe una riforma radicale.
Nel 2003 con legge 1 agosto 2003 n° 207 fu concessa una sospensione condizionata dell’esecuzione della pena detentiva nel limite massimo di due anni.
Nel 206 venne concesso un indulto con Legge 31 luglio 2006, n. 241, per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006. Il provvedimento prevedeva una sospensione della misura non superiore a tre anni per le pene detentive.
La situazione carceraria oggi
Al 31 marzo 2024, il numero di detenuti presenti negli istituti penitenziari è pari a 61.049 e Il 31% è di cittadinanza non italiana (19.108). In un articolo de Il Sole 24 ore del 22 aprile scorso si legge che da inizio anno sono stati 30 i suicidi tra le mura carcerarie e si rischia di superare il record del 2022. L’autorevole quotidiano economico riporta che il tasso di affollamento del sistema carcerario è da record: “al 31 marzo 2024 erano 61.049 le persone detenute, a fronte di una capienza ufficiale di 51.178 posti”.
Il 2022 era stato un anno record in cui ci sono stati 85 suicidi accertati, ma anche i successivi 2023 e 2024 continuano con una tendenza impressionante. Nel 2023 sono state settanta le persone che si sono suicidate nelle carceri italiane.
Gli istituti penitenziari
Sulla pagina Polizia Penitenziaria si legge che mentre “si assiste sempre più spesso all’invocazione da parte del Ministro della costruzione di nuovi istituti penitenziari. Eppure, sono molteplici (circa 40) in Italia gli istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale”
Il sito di Antigone in data 23 dicembre 2023 ha pubblicato un articolo sui 76 istituti italiani su cui sono state elaborate delle schede. Il 31,4 % delle carceri visitate è stato costruito prima del 1950 e la maggior parte di queste addirittura prima del 1900. Inoltre nel 10,5% dei casi non tutte le celle erano dotate di riscaldamento. Nel 53,9% degli istituti visitati c’erano celle senza doccia (benché il termine ultimo per dotare ogni cella di doccia fosse stato posto a settembre 2005). Nel 34,2% degli istituti visitati non ci sono spazi per lavorazioni. Nel 25% non c’è una palestra, o non è funzionante. Nel 22,4% non c’è un campo sportivo, o non è funzionante.
Le risposte dello Stato
Nell’intento di risolvere il problema i governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni hanno fatto promesse di ogni genere. Di fatto però si sono solo introdotti tanti nuovi reati o sono state inasprite le pene.Questi provvedimenti sembrano non avere alcun impatto sulla prevenzione dei reati, ma stanno contribuendo e contribuiranno sempre di più al sovraffollamento penitenziario. Per di più portano ad un peggioramento delle condizioni di vita delle persone detenute, ma anche del personale.
Milano 11 maggio 2024