Sesto Calende. **Spaccio nei boschi: Due pusher nordafricani arrestati a Sesto Calende**
Nella lotta contro lo spaccio di droga, un’altra vittoria è stata ottenuta dai Carabinieri della Stazione di Sesto Calende, in collaborazione con quelli della Compagnia di Gallarate.
Questa volta, l’attenzione è stata rivolta alla pericolosa pratica del “spaccio nei boschi”, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida per le forze dell’ordine.
Nel corso di un’operazione condotta alle prime luci dell’alba, due cittadini magrebini sono stati arrestati mentre si trovavano all’interno di una tenda da campeggio, utilizzata come rifugio dopo le loro attività di spaccio.
L’habitat, accuratamente allestito per garantire un minimo di comfort durante le notti trascorse all’addiaccio, era situato in una zona boschiva impervia e distante dal punto di spaccio quotidiano.
Tuttavia, la determinazione e l’acume investigativo dei Carabinieri hanno permesso di individuare e smantellare rapidamente questa base di operazioni illegali.
Particolarmente significativo è il fatto che uno dei due arrestati fosse riuscito a sfuggire alla cattura durante un’operazione precedente, il 25 marzo u.s.
Questa operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, aveva portato all’arresto di 17 persone coinvolte in un organizzato sodalizio criminoso dedicato allo spaccio nelle aree boschive.
L’attività investigativa ha rivelato oltre 11.200 cessioni di sostanze stupefacenti, evidenziando la gravità del fenomeno e la determinazione dei trafficanti nel perseguire il loro illecito guadagno.
Nonostante le azioni intraprese dalle autorità, incluse segnalazioni e ritiri di patenti di guida, il flusso di acquirenti nei boschi in cerca di droga non è diminuito, alimentando il fiorente giro di affari degli spacciatori.
Entrambi gli stranieri arrestati sono stati condotti nel carcere di Busto Arsizio, in attesa di essere interrogati dall’Autorità Giudiziaria.
Questo ennesimo successo delle forze dell’ordine dimostra l’importanza del costante monitoraggio del territorio e dell’impegno nel contrastare il dilagare dello spaccio di droga, soprattutto in contesti così difficili da controllare come i boschi.