Tre anni di ricerche finanziate da Università dell’Insubria e Fondazione Giacomo Ascoli per migliorare le cure dei bambini in cura al Day center per l’oncoematologia pediatrica di Varese.
A partire da ottobre il Day center per l’onco-ematologia pediatrica di Varese ha una carica in più: il lavoro di ricerca di Ilia Bresesti, giovane pediatra specializzatasi a Oxford e con ampia esperienza di ricerca in Italia e all’estero e che, proprio in questi giorni, inizia la sua attività presso l’Ospedale del Ponte grazie a un contratto triennale cofinanziato da Università dell’Insubria e Fondazione Giacomo Ascoli.
«Investire in ricerca è un’importante missione per la Fondazione Giacomo Ascoli, nata per sostenere i bambini e le loro famiglie e migliorare la loro qualità di vita nel difficile percorso di cura», spiega Marco Ascoli, presidente della Fondazione e papà di Giacomo, scomparso a 12 anni per un linfoma non Hodgkin. Diverse sono le collaborazioni e le iniziative sviluppate nel tempo dalla Fondazione con altri centri universitari in Italia ed all’estero finalizzate alla ricerca, inclusa la promozione del convegno mondiale sul linfoma pediatrico organizzato ogni tre anni dalla Pediatric Cancer Research Foundation con sede a New York.
«Il prossimo convegno sarà nel settembre 2022 a New York – annuncia Ascoli – e la struttura varesina di oncoematologia pediatrica sarà presente con la responsabile, Maddalena Marinoni e la sua equipe, per apprendere gli ultimi aggiornamenti sulle cure dai colleghi e per contribuire al confronto internazionale grazie anche al lavoro di Ilia Bresesti».
La nuova ricercatrice potrà contare anche sulla collaborazione di specializzandi e tesisti della scuola di specialità dell’Università dell’Insubria e sul supporto del Comitato scientifico della Fondazione presieduto dall’ex primario della Pediatria di Cittiglio, Gianluigi Mentasti.
La ricercatrice e le tre camere protette per le degenze, che saranno approntate nel 2022, contribuiranno in modo decisivo e definitivo al consolidamento dell’eccellenza delle cure fornite in campo oncoematologico dalla pediatria varesina.
A dare il benvenuto alla nuova ricercatrice anche il presidente del Corso di medicina dell’Università dell’Insubria Giulio Carcano: «Con il riconoscimento della Scuola di specialità, la Pediatria di Varese è diventata adulta, capace di offrire il contesto favorevole in cui far crescere la medicina, nutrendosi di insegnamento, clinica e ricerca. Un campo quest’ultimo in cui il contributo della Dottoressa Bresesti sarà fondamentale e per questo la ringrazio sin da subito».
Un ringraziamento cui si unisce anche il direttore del Dipartimento della donna e del bambino dell’Asst Sette Laghi Massimo Agosti perché «la ricerca – afferma- è l’anima del progresso scientifico e pungolo per la clinica per migliorare sempre di più le cure e la qualità di vita dei piccoli pazienti».