Paolo Caccia, nato il 22 aprile 1937 e scomparso il 3 aprile 2024, è stato un influente politico di Busto Arsizio, noto per il suo impegno nella Democrazia Cristiana e per la sua lunga carriera al servizio della comunità.
Paolo Caccia, Laureato in sociologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha iniziato la sua carriera politica giovanissimo con Azione Cattolica, divenendo segretario provinciale del Movimento Giovanile della DC dopo Giuseppe Zamberletti.
Eletto nel Consiglio regionale della Lombardia nel 1975, ha poi proseguito la sua carriera alla Camera dei Deputati dal 1979 al 1994, rivestendo anche il ruolo di vicepresidente della Commissione Difesa.
Caccia ha aderito al Partito Popolare Italiano dopo lo scioglimento della DC e, nel 2007, ha fondato il Polo civico di centro, candidandosi a presidente della provincia di Varese con il sostegno di UDEUR e Libertas, piazzandosi terzo con il 2,5% dei consensi.
Paolo Caccia interpretava la politica come un servizio, con un profondo legame con il territorio e un impegno costante nel rispondere alle esigenze della comunità.
Era molto legato alla sua famiglia, composta dalla moglie, due figli e la sorella suor Enrichetta, scomparsa nel 2021 a 100 anni.
La sua scomparsa ha suscitato un profondo cordoglio nella comunità di Busto Arsizio, con il sindaco e altre figure istituzionali che hanno ricordato la sua capacità di relazione e ascolto [[❞]]
Lo ricordiamo in tanti tra cui l’Associazione Ex Parlamentari:
E’ stato per molti anni componente degli organi direttivi dell’Associazione e ha sempre sostenuto e tenuto a cuore le iniziative della stessa.
Ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente dal 2010 al 2016, nel triennio dal 2016 al 2019 è stato Vice Presidente vicario dell’Associazione e dal 2019 era stato nominato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
Le sue posizioni erano rivolte al soggetto di centro che aveva in mente ( 2007):
“Io sono un candidato cittadino – ha spiegato – e credo che i bisogni delle persone debbano davvero tornare al centro delle preoccupazioni della politica, oggi molti hanno la sensazione che decidano tutto delle oligarchie e che i politici non sappiano più ascoltare la gente”.
Spingeva molto anche sui temi locali e per dare risalto alla Provincia di Varese:
“La provincia dei laghi ha sete, bisogna riorganizzare una distribuzione di risorse tra le varie zone del territorio e la Provincia deve organizzare e coordinare questo processo”.
E puntava sul progetto di un soggetto di centro come dicevamo in precedenza, di cui tuttora una parte importante di partiti parlano senza riuscirvi:
” un centro moderno di ispirazione civica e cristiana, moderato, ma autonomo da destra e sinistra. Il cittadino deve essere misura di tutte le cose, tutti devono partecipare”.
Una delle sue tante proposte che purtroppo non sono andate avanti, era l’adozione del sistema “svizzero” con un unico pedaggio.
Paolo Caccia è stato uno degli esponenti più in vista della DC a livello non solo locale, con idee chiare e preparazione di alto livello, frutto di esperienza sul campo e non come ora, dove prosperano le “veline” e gente sia da una parte che dall’altra, arrivata a seguito di “spinte” di qualcuno e di logiche che nulla hanno a che fare con la Politica con la P maiuscola.
E chi scrive lo conosceva molto bene. E lo ricorderà e lo annovera tra i “migliori” del Paese, attualmente allo sbando.