Le indagini sul caso delle ossa umane trovate nel 2022 nei boschi di Trecate si chiudono con il figlio della vittima che finisce in manette.
In manette figlio della vittima per le ossa umane
Il ritrovamento dei resti umani era avvenuto nel 2022, l’anno successivo c’era stata l’identificazione e ora è finito in manette il figlio della vittima. L’uomo si chiama Stefano Garini, ha sessantadue anni ed è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e indebita percezione di erogazioni pubbliche.
Le ossa umane, scoperte nei boschi di San Martino di Trecate nell’ottobre 2022, nell’agosto 2023 sono state attribuite alla ottantenne Liliana Agnani. Già da tempo le indagini si erano concentrate sul figlio della vittima, ma solo adesso sono scattate le manette.
Le indagini
Dopo il ritrovamento nel bosco dei resti la procura di Novara aveva scoperto una protesi in perfette condizioni fissata tra le vertebre della colonna vertebrale. Sulla protesi erano ancora perfettamente leggibili la matricola e il nome del produttore. Da lì gli investigatori sono risaliti facilmente all’ospedale che aveva effettuato l’intervento e quindi al nome della paziente. La donna però risultava essere ancora in vita e percepiva regolarmente la pensione Inps oltre a un sostegno del Comune di Milano per le persone inabili.
Gli investigatori hanno verificato che nell’abitazione della donna viveva una nipote che, interrogata, ha dichiarato che la nonna era morta, ma che non sapeva come. L’attenzione si è quindi concentrata sul figlio dell’anziana che ora occupava l’abitazione e aveva una relazione con una ragazza brasiliana molto più giovane di lui. La ragazza però lo aveva lasciato già da molto tempo.
A questo punto gli inquirenti lo hanno fatto contattare dal medico di base con la richiesta di poter visitare l’anziana madre. L’uomo aveva risposto evasivamente dicendo che non era possibile perché la madre era in Veneto ospite del fratello. I successivi controlli però avevano evidenziato che il fratello era morto da diversi anni.
L’arresto
Le indagini avevano anche fatto emergere che Stefano Garini non aveva un lavoro stabile e viveva con la pensione e il sostegno del Comune di Milano. Inoltre, secondo gli inquirenti, l’uomo il 18 maggio del 1922 avrebbe condotto l’anziana madre nei boschi di Trecate. L’avrebbe uccisa sul posto e occultato il cadavere per poter continuare a percepire pensione e il sostegno.
A conclusione delle indagini i carabinieri di Novara hanno arrestato Stefano Garini e lo hanno associato nel carcere di via Sforzesca.
Trecate 2 marzo 2024