Malpensa. Taxi abusivi: Regione Lombardia in prima linea per la sicurezza.
Milano, 29 febbraio 2024 – Regione Lombardia è in prima linea nella lotta contro il fenomeno dei taxi abusivi e per il rafforzamento della sicurezza di operatori e viaggiatori.
Lo hanno ribadito gli assessori regionali alla Sicurezza, Romano La Russa, e alla Cultura, Francesca Caruso, incontrando una rappresentanza di tassisti all’aeroporto di Malpensa.
“Non è ammissibile concorrenza sleale da parte di chi non rispetta le regole, danneggia i tassisti autorizzati e mette a rischio i cittadini”, ha affermato La Russa. “Regione Lombardia è impegnata attivamente nel contrasto all’esercizio abusivo di questa professione”.
A gennaio, insieme alla Prefettura di Varese e Sea (Società Esercizi Aeroportuali), è stato rinnovato il protocollo per il potenziamento dei servizi di Polizia locale nell’area dell’aeroporto di Malpensa.
“Si tratta di un’intesa importante per garantire maggiore sicurezza in tutta l’area aeroportuale e contrastare anche il fenomeno dei taxi abusivi”, ha aggiunto La Russa.
L’assessore Caruso ha sottolineato l’importanza di tutelare i cittadini e i turisti che utilizzano i taxi.
“La sicurezza è un valore fondamentale e non possiamo permettere che venga messa a rischio da chi opera illegalmente”, ha detto.
Regione Lombardia continuerà a collaborare con le forze dell’ordine e con le associazioni di categoria per contrastare il fenomeno dei taxi abusivi e garantire un servizio sicuro e di qualità ai cittadini.
La campagna di sensibilizzazione contro i taxi abusivi.
Regione Lombardia ha inoltre avviato una campagna di sensibilizzazione contro i taxi abusivi.
La campagna, che prevede spot radiofonici, televisivi e sui social media, ha l’obiettivo di informare i cittadini sui rischi connessi all’utilizzo di taxi abusivi e di invitarli a utilizzare solo taxi autorizzati.
Come riconoscere un taxi autorizzato
I taxi autorizzati sono dotati di:
Autorizzazione comunale esposta sul parabrezza
Tassametro
Targa gialla
Numero di licenza.
In caso di dubbi, è possibile rivolgersi alle forze dell’ordine o alle associazioni di categoria.