Per automobilisti stangata da complessivi 8,5 miliardi di euro, Governo non ha più alibi e deve intervenire contro nuova emergenza.
Scatta allarme Metano che raggiunge record storico con prezzi che superano i 2 euro al kg.
Prosegue l’ondata di rincari nel settore dei carburanti, con le nuove rilevazioni Mise che fissano a 1,686 euro al litro il prezzo medio della benzina, e il gasolio che raggiunge quota 1,536 euro/litro.
Un allarme che stavolta, afferma Assoutenti, riguarda anche il metano, i cui prezzi in molti distributori superano la soglia di 2 euro al kg e raggiungono un record storico.
“L’andamento dei listini dei carburanti rappresenta oramai una emergenza, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 21% in più rispetto allo scorso anno – spiega il presidente Furio Truzzi – Per le auto tradizionali, equivale ad un aggravio di spesa pari a +357 euro annui a famiglia per la benzina, +328 euro per il gasolio, e una stangata per la categoria degli automobilisti pari a complessivi 8,5 miliardi di euro solo per maggiori costi di rifornimento”.
“A tale situazione si aggiunge l’allarme Metano, con i listini ai distributori raddoppiati in pochi giorni e prezzi che superano in molte zone d’Italia i 2 euro al kg – prosegue Truzzi – Un danno enorme per chi possiede auto alimentate a metano, considerato che in molte zone del paese i distributori che vendono tale carburante sono pochissimi e gli automobilisti non hanno possibilità di scegliere il gestore più economico, non essendoci concorrenza tra operatori”.
Di fronte a quella che è a tutti gli effetti una emergenza, Assoutenti chiede al Governo di intervenire con urgenza, tagliando la tassazione che vige sui carburanti in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese.