Le comiche “sestesi”. Dopo “Natale a Sesto Calende” ecco la nuova commedia “Le comiche sestesi” Siamo solo all’ultimo atto di una storia surreale.
L’ennesimo ritardo sul parco giochi dichiarato come un successo. (SESTO 2030)
L’aver completato i lavori ma non poterlo aprire al pubblico per questioni legate alla sicurezza complessiva dell’opera significa NON AVER COMPLETATO IL PARCO GIOCHI.
È da anni che si annuncia e si rinvia lo spostamento del parco giochi e questi ulteriori giorni di ritardo,
festeggiati dal Vicesindaco come un successo, non fanno che certificare l’annebbiamento di questa Amministrazione. Dichiarazioni che sembra no voler minimizzare l’ennesimo fallimento.
Vogliamo ricordare le varie date promesse alla città da questa Amministrazione sul tema:
–Sindaco Buzzi in data 22/03/2021, sarà pronto per maggio/giugno 2021 -Vicesindaco in data 2/3/2022, pronto tra 30/40 giorni (aprile 2022) -Vicesindaco in data 26/4/2022 pronto per fine giugno 2022.
Le famigli sestesi hanno avuto fin troppa pazienza!
Oppure come disse il Capogruppo Colombo: “il parco giochi sarà bellissimo, più bello di quello di prima e con più giochi.
Portate pazienza e vedrete che tra un anno avremo un parco giochi bellissimo” (28/04/2022)
Ai più piccoli non bisognerebbe mai raccontare le bugie!
Noi il nostro conto alla rovescia continueremo a farlo scorrere e dal 10 di luglio, data indicata come apertura del nuovo parco.
Ne partirà uno nuovo per certificare il ritardo che verrà accumulato. I precedenti non promettono bene.
Sulla qualità del nuovo parco lasceremo che siano i bimbi e le famiglie, non le promesse al vento di Colombo, a giudicarlo nel tempo, quando potranno iniziare veramente ad usarlo
e non ad immaginarlo dalle dichiarazioni roboanti degli amministratori cittadini ed osservarlo solamente attraverso i post.
Sesto Calende, Luglio 2023
il sindaco Buzzi da noi interpellato ha risposto in questi termini:
Il parco giochi aprirà nei prossimi giorni. Abbiamo in previsione l’acquisto e montaggio di altri giochi successivamente all’apertura perché la disponibilità economica per l’appalto iniziale era limitata.