Bambino in gravi condizioni e i medici non si assumono la responsabilità di fare la forzatura
Bambino in condizioni difficili e vista la necessità del tampone per verificare la presenza del Covid, i medici non se la sentono di andare contro la volontà dei genitori.
I genitori da quanto riportano fonti nazionali sono no vax e non sono d’accordo con la procedura ordinaria.
La Procura ha quindi autorizzato il prelievo forzoso di campioni biologici, che si applica in caso di “indagini” che potrebbero essere gravemente o irreparabilmente pregiudicate in caso di ritardi.
Lo strumento giuridico utilizzato dalla Procura:
l’articolo 359-bis di procedura penale sul “prelievo coattivo di campioni biologici su persone viventi”.
"Art. 359-bis. - (Prelievo coattivo di campioni biologici su persone viventi). - 1. Fermo quanto disposto dall'articolo 349, comma 2-bis, quando devono essere eseguite le operazioni di cui all'articolo 224-bis e non vi e' il consenso della persona interessata, il pubblico ministero ne fa richiesta al giudice per le indagini preliminari che le autorizza con ordinanza quando ricorrono le condizioni ivi previste. 2. Nei casi di urgenza, quando vi e' fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave o irreparabile pregiudizio alle indagini, il pubblico ministero dispone lo svolgimento delle operazioni con decreto motivato. Il bambino ha un tipo fulminante di tumore e che deve essere trasferito in un altro ospedale ma la prassi vuole che ci sia per forza un tampone anticovid. La presa di posizione dei genitori li porterà a conseguenze giuridiche non da poco: vengono indagati per tentato omicidio. Lo riporta il Corriere della Sera. Il timore dei medici qual è? in corsia molti bambini che hanno basse o nulle difese immunitarie. Sorvolare sul test avrebbe potuto ledere i diritti degli altri bambini.
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