Grande crisi. ANCHE BANCA DI ITALIA E GLI AGENTI IMMOBILIARI CONFERMANO NEL CONSUETO SONDAGGIO TRIMESTRALE LA GRANDE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE.
Grande crisi CHE COMPORTERA’ UNA NOTEVOLE RIDUZIONE DEI PREZZI E DELLE COMPRAVENDITE.
ED UN AUMENTO ESPONENZIALE DEI MUTUI E DELLE SPESE DI MANTENIMENTO CAUSATA DALLA MAZZATA DELLA UNIONE EUROPEA PER EFFICIENTARE LE EMISSIONI
COME PREVISTO PUNTUALMENTE DAL 2021 E’ ARRIVATA LA TEMPESTA PERFETTA COSTITUITA DA FALLIMENTI LICENZIAMENTI INFLAZIONE STRETTA DI LIQUIDITA’ AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA GUERRA E DELLE SANZONI
Secondo il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni condotto da Bankitalia e relativo al IV trimestre del 2022.
Valutazioni di diminuzione dei prezzi delle abitazioni hanno superato quelle di aumento, per la prima volta dalla metà del 2021.
Sono inoltre risultate più diffuse le attese di un calo delle quotazioni per il trimestre in corso .
Secondo l’indagine condotta presso 1446 agenti immobiliari dal 9 Gennaio al 3 Febbraio 2023,
i nuovi incarichi a vendere si confermano in flessione e i giudizi di riduzione del numero dei
potenziali acquirenti continuano a prevalere su quelli di aumento .
I tempi di vendita e lo sconto medio sul prezzo richiesto dal venditore sono aumentati .
Sondaggio congiunturale prezzi delle abitazioni
Come sta andando il mercato immobiliare in Italia?
Le attese delle agenzie per il trimestre corrente rimangono sfavorevoli riguardo al proprio mercato di riferimento:
il saldo tra attese di miglioramento e di peggioramento si è portato a -25,6 (da -28,1 nell’indagine precedente .
Prevale il pessimismo anche riguardo al mercato nazionale e su un orizzonte biennale .
Le attese di diminuzione dei nuovi incarichi a vendere nel trimestre in corso continuano a prevalere su quelle di aumento (per 14,3 punti percentuali) rispetto alla rilevazione precedente.
Come sarà il prezzo delle case nel 2023?
Con riferimento al IV trimestre del 2022 è scesa ed il saldo fra i giudizi di aumento e riduzione dei
prezzi è tornato negativo per la prima volta dal II trimestre del 2021 (a -0,9 punti percentuali, da 4,3 nel III trimestre 2022.
Più della metà degli agenti indica come causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere.
il valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore o i prezzi richiesti giudicati troppo elevati dai compratori .
È aumentata di 3,3 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, portandosi al 28,2 per cento:
(il valore più alto dalla fine del 2015), la quota di operatori che segnalano difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti .
Si è ulteriormente ampliato il saldo negativo fra attese di aumento e diminuzione dei prezzi di vendita, (a -15,0 punti percentuali).
In media le attese degli agenti sull’inflazione al consumo in Italia si collocano al 7,8 per cento nei prossimi 12 mesi (da 8,1 nella rilevazione precedente) .
Per circa due terzi degli operatori l’andamento dei prezzi al consumo inciderà negativamente sulla domanda di abitazioni e sui prezzi di vendita.
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