Secondo i distributori il problema è arrivato a livelli mai visti, nelle farmacie mancano i farmaci, oltre 3.000 specialità sono temporaneamente mancanti
Nelle farmacie mancano i farmaci
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, poiché nelle farmacie mancano i farmaci, apre un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento.
Al tavolo permanente partecipano rappresentanti dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e della filiera farmaceutica, oltre a Nas e medici.
inoltre avvia le verifiche sulla carenza di farmaci
I medici di famiglia lamentano la mancanza di farmaci di uso comune come Brufen e Tachipirina e temono corse per l’accaparramento di scorte.
Il problema della carenza di farmaci non aveva toccato questi livelli nemmeno in piena emergenza pandemia.
Non è solamente il boom di casi Covid in Cina, ma, probabilmente, sono anche fenomeni di speculazione ad alzare l’asticella dell’allarme sulla mancanza di farmaci.
Federfarma aveva iniziato a denunciare il fenomeno già 4 mesi fa, ma ora la situazione è ormai diventata insostenibile.
Tra gli oltre tremila farmaci introvabili ci sono antinfiammatori come Brufen, Nurofen e Moment, mucolitici come Fluimucil, antifebbrili come la Tachipirina, antibiotici come Cefixoral.
influenza e COVID in contemporanea
Quest’anno l’influenza ha avuto un incremento di contagi superiore al 20% e quindi è aumentato l’utilizzo di antinfiammatori, utilizzati anche per il Covid.
L’emergenza farmaci è un fenomeno mondiale e, tra le cause, c’è anche l’aumento della domanda interna prodotta dall’aggravarsi dell’epidemia cinese.
Per metà dei farmaci mancanti è semplicemente cessata la commercializzazione, ma il mercato offre gli equivalenti.
Molte aziende stanno cercando di reperire principi attivi e materie prime su mercati alternativi.
L’Italia è un grande produttore di farmaci, ma importa i principi attivi e il materiale per il confezionamento e l’imballaggio.
In questo momento una crisi internazionale determina una forte carenze di alluminio, materiale fondamentale per la realizzazione dei blister, ma anche di plastica e vetro.
La concorrenza di Cina e India
La Cina e l’India dal 2000 sono diventate i più grandi produttori mondiale di ingredienti farmaceutici e di principi attivi.
Le aziende cinesi nel corso degli ultimi venti anni hanno creato formidabili strutture produttive che permettono risparmi di costo che vanno dal 30 al 40%.
I minori costi sono però collegati anche a regole di produzione meno stringenti.
Da parte sua l’India è diventata capofila mondiale nella produzione di farmaci generici con una quota di mercato di oltre il 20%.
Inoltre l’India e soddisfa anche il 50% della domanda mondiale di vaccini.
Ma l’industria indiana importa quasi il 70% dei principi attivi dalla vicina Cina.
Questa tendenza in crescita è destinata ad incrementarsi ulteriormente nei prossimi anni perché per moltissime molecole scadranno i brevetti e la loro produzione sarà libera.