Oggi 16 novembre, in occasione delle Giornata della Tolleranza, alle ore 18.30 in sala Tramogge dei Molini Marzoli la conferenza “HATE SWITCH CODE-NON ODIAMOCI, COLLABORIAMO!”.
Sarà presentato un progetto legato all’uso della parola nel web, con particolare focus sull’hate speech, sulle sue conseguenze e sulla possibilità di prevenirlo o interromperlo. Il progetto si colloca nella cornice teorica del Protocollo Europeo relativo alla violenza online e dell’esperienza dei Codici di Condotta adottati nel mondo no profit.
L’incontro sarà a cura di Cooperativa Acof Olga Fiorini.
Relatori saranno Riccardo Bettiga, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di Regione Lombardia, e Alberto Pellai, noto e autorevole pedagogista.
L’incontro si inserisce nella settimana dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, promossa dall’Amministrazione comunale di Busto Arsizio.
Scopriamo il progetto “Hate Switch Code”
Il progetto, parzialmente finanziato da Fondazione Intesa San Paolo, si colloca nella cornice attuale di sempre maggiore e diffuso accesso al web. Il tutto accelerato dalle condizioni dell’emergenza Covid-19.
In questo contesto appare necessario riporre l’attenzione sulla parola e ridefinirne il suo essere azione nei confronti dell’altro, perché portatrice di conseguenze pratiche e emotive, anche in un mondo apparentemente separato dalla concretezza della quotidianità, quello del web, eppure intrinsecamente connesso ad essa e altrettanto reale.
Il progetto si pone in un’ottica di prevenzione all’hate speech rivolgendosi agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Essi si allontanano dalle modalità comunicative e di confronto infantili per sperimentare quelle proprie del mondo adulto.
FInalità di “Hate Switch Code”
Con il progetto si intende co-costruire e applicare un codice di condotta contro il fenomeno dell’hate speech online, previsto dal protocollo europeo relativo alla violenza online.
Il progetto propone la sperimentazione di un modello di intervento e prevenzione all’istigazione all’odio ripetibile e ri-proponibile in altre realtà, calato sul contesto di riferimento e co-costruito con la scuola e la comunità educante.
L’elaborazione del codice di condotta permette di approfondire il rapporto tra responsabilità individuale e collettiva, il ruolo attivo di ciascuno nella vita della comunità, luogo in cui crescere e apprendere.