L’utilizzo di internet e degli strumenti digitali è sempre più diffuso in Italia, e questo fenomeno è stato accelerato ulteriormente durante la pandemia da Covid-19.
Il Paese rimane tuttavia indietro rispetto alla maggior parte delle nazioni dell’Unione Europea, con difficoltà accentuate soprattutto nell’ambito delle competenze e del capitale umano. La Lombardia spicca però come eccezione meritevole, piazzandosi al primo posto tra le regioni italiane per quanto riguarda la digitalizzazione.
Transizione digitale in Lombardia
Pur lontana dai livelli raggiunti dalle nazioni del Nord Europa, prime della classe quando si guarda alla digitalizzazione, la Lombardia si distingue in Italia per diffusione dell’uso di internet, integrazione del digitale nella PA e competenze dei cittadini. I dati dell’indice DESI (Digital Economy and Society Index) relativi alle diverse regioni italiane evidenziano bene il divario tra la Lombardia e la media nazionale.
Rispetto ai 53,8 punti del Paese, infatti, la regione ne ottiene ben venti in più (72,0). A livello nazionale non ci sono differenze considerevoli per quanto riguarda la connettività, sebbene le aree rurali siano naturalmente meno coperte rispetto ai grandi centri. Ciò che distingue la Lombardia è soprattutto l’alto livello di competenze digitali dei cittadini, con un punteggio di 83,1.
Il capitale umano è un nodo cruciale della digitalizzazione, ed è proprio uno dei fattori che rallentano maggiormente il progresso nel resto del Paese. In Italia, infatti, soltanto il 42% dei cittadini hanno almeno competenze di base, e soltanto il 22% è in possesso di competenze avanzate.
Per fare un confronto con la UE, le cifre raggiungono rispettivamente il 56% e il 31%. La mancanza di competenze adeguate è un grosso ostacolo anche per l’economia: molte aziende vedono il loro progresso rallentato dalla difficoltà di trovare personale ICT adeguatamente preparato.
In Lombardia, regione da sempre innovativa, ciò ha un impatto particolarmente rilevante.
La digitalizzazione apre nuove possibilità
Se per le aziende la situazione attuale è difficile, al tempo stesso presenta diverse interessanti opportunità per chi è in cerca di lavoro.
Scegliendo un percorso formativo in campo informatico, infatti, si aprono diverse possibilità di impiego in un settore in forte espansione. La Lombardia, con Milano in testa, è proprio la regione che assume il maggior numero di professionisti digitali.
Secondo i dati della piattaforma per il lavoro Jobbydoo, uno stipendio da programmatore informatico medio è di 1.650 euro netti al mese, e cresce con l’esperienza fino ad arrivare a 2.300 euro al mese per i programmatori senior.
Iniziare un percorso di formazione come Aulab Hackademy, che insegna in pochi mesi solide basi di coding attraverso un approccio pratico e con la guida di tutor esperti, può essere il primo passo per cogliere le opportunità del panorama lavorativo attuale.
Oltre alla professione di web developer, apprendere i linguaggi di programmazione permette di avvicinarsi a una grande varietà di ruoli nel settore digitale.
Dopo aver acquisito familiarità con i concetti chiave della disciplina, infatti, sarà più agevole continuare a specializzarsi e apprendere diversi linguaggi e strumenti per progredire nella propria carriera e seguire le tendenze del mercato.
Le conoscenze in diversi linguaggi informatici sono spendibili infatti nel campo della sicurezza informatica, dell’intelligenza artificiale, dell’analisi dei dati, della creazione di software, dello sviluppo di tecnologie di realtà virtuale, e molto altro ancora. Il settore digitale progredisce in modo rapido, e per farlo ha bisogno di numerose figure professionali che vadano a colmare un notevole gap tra domanda delle aziende e offerta sul mercato del lavoro.
Nel prossimo futuro, diversi mestieri tradizionali tenderanno a sparire, mentre nuove posizioni si apriranno per esperti nel campo digitale: prepararsi per il cambiamento è un modo per ottenere più sicurezze per gli anni a venire.