Si allarga le forbice dei prezzi in Italia con Milano che è la città più cara e Napoli dove si spende la metà.
Si allarga la forbice dei prezzi
A Milano il cibo è più caro mentre ad Aosta sono i servizi che costano di più e si allarga la forbice dei prezzi nel paese.
Uno studio della Codacons analizza le differenze dei prezzi applicati in varie città italiane
Milano è prima in classifica per la spesa alimentare mentre a Napoli si spende la metà.
Il barbiere costa meno a Catanzaro mentre il cappuccino costa meno a Roma.
Il record di costo per i servizi spetta ad Aosta.
L’indagine del Codacons mette a confronto i prezzi e le tariffe di un paniere di beni e servizi nelle più importanti città italiane.
L’obiettivo è quello di capire come cambia la spesa per gli italiani in funzione dei posti dove vivono.
A Milano per riempire il carrello della spesa con i prodotti alimentari (dall’ortofrutta al pesce) servono circa 116 euro.
E’ il 17,7% in più della media nazionale e il 54% in più di Napoli che è la più economica in cui bastano 75 euro.
I servizi
Aosta è la città più cara per i servizi (ginecologo, dentista, tintoria, parrucchiere).
La spesa per il paniere preso in considerazione è mediamente di 458 euro che corrisponde al 27% in più sulla media nazionale.
Anche Trento e Bologna si collocano tra le città più costose, mentre Napoli, Pescara e Palermo sono tra le più economiche.
Per spendere in maniera ottimale bisognerebbe tagliarsi i capelli a Catanzaro (media 14,29 contro 26,3 a Trieste) e bere il cappuccino a Roma (1,18 rispetto a Trento 1,68).
Per lavare e stirare un abito in tintoria a Torino si spendono in media 8,43 euro, (25% in meno della media nazionale)
Il petto di pollo più economico si trova a Pescara (in media 8,82 euro al kg).
Le alici più “salate” sono a Roma (9,71 euro al kg) mentre il salmone a Milano (quasi 30 euro al kg) è decisamente carissimo.