Il vitello di Leggiuno. Centro Stalli Odv prosegue la sua lotta per il benessere del bovino mantenuto in pessime condizioni in una struttura non idonea
20 Giugno 2022
Leggiuno (Va)
Centro Stalli ODV
Il vitello di Leggiuno. L’associazione animalista “Centro Stalli ODV” aggiorna relativamente al caso del vitello di Leggiuno in provincia di Varese.
Norme urbanistico – edilizie e paesaggistico-ambientali
L’animale risulta rinchiuso al buio e senza aria in una struttura che viola le norme urbanistico – edilizie e paesaggistico-ambientali, nonché il benessere del bovino.
L’associazione ha deposto in Procura la denuncia.
Lastra di plexiglass
Il 21 maggio 2022 i Carabinieri Forestali e i Veterinari ATS avevano fatto rimuovere la lastra di plexiglass che impediva l’areazione nella struttura, in cui l’animale retsava al buio senza possibilità di pascolare.
Ma in data 18 giugno 2022 si scopre che i proprietari hanno nuovamente impedito l’entrata d’aria nella stalla.
Struttura e animale non sotto sequestro
Ma il Sindaco di Leggiuno, I Carabinieri Forestali e l’ATS in presenza del Presidente di “Centro Stalli ODV” non hanno posto la struttura e l’animale sotto sequestro.
Volontari aggrediti
I volontari sono stati aggrediti con un bastone dagli allevatori, ci sono stati dunque momenti di alta tensione.
I motivi della richiesta immediata di sequestro sono i seguenti
Violazioni urbanistico-edilizie
La struttura risulta non essere presente da prima de 1967, come dimostrano le foto aeree presenti sul sito della Regione Lombardia.
Non può dunque essere oggetto di sanatoria.
L’Ufficio Tecnico del Comune ha affermato di possedere un’autocertificazione del proprietario che dimostra che la struttura risulta presente prima del 1967 e sarà così oggetto di sanatoria.
In realtà l’Ufficio Tecnico ha affermato in passato di non possedere le autorizzazioni edilizie.
Torrente nelle vicinanze
La struttura è nelle vicinanze di un torrente e viola le norme paesaggistico – ambientali.
Senza marca auricolare obbligatoria
Il bovino in data 18 maggio non aveva la marca auricolare obbligatoria, che è invece apparsa in un solo lobo auricolare, è invece apparsa in data 21 maggio in un solo orecchio.
Nessuna autorizzazione per la stalla
Non c’è tuttora alcun documento che accerti l’autorizzazione del Sindaco o della S.C.I.A (Segnalazione di Certificazione di Inizio Attività) per l’attivazione della stalla in cui il bovino è ricoverato.
Sia la legislazione sia la giurisprudenza amministrativa affermano che gli allevamenti degli animali, indipendentemente dal loro numero, sono inclusi tra le lavorazioni insalubri di prima classe relativamente a cattivi odori, rumori, rifiuti liquidi o solidi.
Rete a maglie fittissime a posto del plexiglass
E’ una grave violazione l’applicazione di una rete a maglie fittissime che non permette la circolazione dell’aria, dopo aver tolto il pannello in plexiglass.
Condizioni igienico – sanitarie non rispettate
Il bovino rinchiuso in questo modo non rispetta le condizioni igienico sanitarie (il locale non risulta lavabile e disinfettabile, senza sistemi di raccolta, maturazione, stoccaggio, trasporto e smaltimento di liquami e letame.
Ringraziamenti
Si ringrazia l’Avvocato Annalisa Gasparre, il Nucleo delle Guardie ambientali d’Italia, la Consigliera Linda Brighetti e IL Dott. Massimo Vacchetta.
Contatti
Tatiana Valtorta, 392 4573282
Jessica Blandi, 335 1508616