I gravi disordini registrati nel dopo partita Italia-Ungheria hanno causato svariati danni e ben cinque feriti fra il personale in divisa impegnato nel servizio d’ordine. Eppure la cosa è sembrata poco più che una notiziola di poco conto.
“E’ vergognoso che accadano episodi del genere e che i tutori dell’ordine che fanno solo il proprio lavoro finiscano all’ospedale è considerata una cosa normale; o comunque da bollare al massimo con una scrollata di testa. Restano invece comportamenti criminali, e vicende in cui vengono compiuti reati gravi.
Il lavoro dei poliziotti non è farsi lanciare tavoli addosso o malmenare da violenti travisati, e francamente siamo stufi di questo schifo. Serve maggiore severità contro questi atteggiamenti che, puntualmente, attestano il menefreghismo più totale verso la legge e l’incolumità degli agenti”.
Il commento del segretario Fsp Polizia di Stato dopo Italia-Ungheria
E’ il duro commento di Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo la partita Italia-Ungheria di Nations League. I tafferugli hanno visto coinvolti i tifosi ungheresi e italiani.
“I primi problemi si sono registrati in precedenza quando appartenenti agli ultras del Cesena, travisati e armati di cinghie e bottiglie, hanno tentato di aggredire i tifosi ungheresi. Anche lanciando artifizi pirotecnici in mezzo a migliaia di famiglie e ragazzini delle tante scuole calcio presenti per l’evento.
I facinorosi sono stati isolati e fermati dai poliziotti del 2 Reparto mobile di Padova, ma solo dopo che lo scontro è degenerato ulteriormente. Nei pressi di uno storico pub nelle adiacenze dello stadio un incredibile lancio di bottiglie, transenne, tavoli, panche e sedie. Evento che ha fatto registrare ingenti danni economici e, soprattutto, cinque poliziotti feriti.
“I barbari eventi non hanno avuto conseguenze peggiori solo grazie alla professionalità e alla preparazione dei poliziotti; che, come sempre accade, tutelano la sicurezza pubblica a costo di rimanere feriti. Ma non è così che deve essere, e ci aspettiamo che venga detto a chiare note e si assumano i provvedimenti necessari per impedirlo”. Conclude Mazzetti.