L’Università dell’ Insubria riceve un importante finanziamento da Airc per la ricerca di nuovi approcci immunoterapeutici e vaccinali contro il Glioblastoma umano. Si tratta del tumore maligno del sistema nervoso centrale più diffuso e purtroppo ancora senza efficaci terapie.
Airc, il più importante ente italiano di sostegno di progetti in ambito oncologico, darà un contributo di 616mila euro in cinque anni alla professoressa Greta Forlani; responsabile del Laboratorio di Patologia generale di Immunologia «Giovanna Tosi» del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’ateneo. Airc è l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
La professoressa Forlani da diversi anni studia nuovi approcci di vaccinazione antitumorale; tutti basati sulla stimolazione efficace delle cellule cardine dell’immunità adattativa, i linfociti T helper.
Le dichiarazioni su Airc finanzia la ricerca Insubria sul Glioblastoma
«Le nostre ricerche hanno portato a significativi passi in avanti nella conoscenza dei meccanismi immunitari che controllano la crescita tumorale e in particolare nell’evidenziamento di antigeni tumorali nascosti del sistema immunitario, che vengono per così dire “riportati alla luce” mediante procedure di trasferimento di un gene scoperto anni fa dal professor Roberto Accolla, Emerito della nostra Università e precedente direttore del Laboratorio di Patologia generale di Immunologia».
«Tale gene denominato CIITA (Class II Transcriptional Activator) permette l’espressione nelle cellule tumorali delle molecole di istocompatibilità HLA di classe II, le principali e fondamentali “trasportatrici” sulla superficie cellulare degli antigeni tumorali intracellulari che in questo modo possono essere visti dai linfociti T helper innescando tutti i meccanismi effettori necessari per il rigetto del tumore». Continua Greta Forlani.
Al team di Greta Forlani è dedicata la prossima puntata della docuserie «Dodici storie di scienza» , a cura di Alessandro Cecchi Paone. Serie in uscita il 25 maggio sul canale YouTube e in condivisione sugli altri social dell’Università dell’Insubria.