I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno eseguito un sequestro preventivo di 25 mila euro per un finanziamento ottenuto con false autocertificazioni
false autocertificazioni a Varese
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale varesino ha emesso il decreto di sequestro preventivo a causa di un finanziamento ottenuto con false autocertificazioni.
La società aveva percepito un finanziamento garantito dallo Stato omettendo di segnalare che il soggetto firmatario aveva subito una condanna.
L’attività di servizio trae origine da un controllo amministrativo in materia di spesa pubblica avviato nei confronti di una società di capitali.
Infatti la società aveva ottenuto un finanziamento avvalendosi della garanzia prestata dal Fondo centrale di Garanzia PMI.
decreto liquidità
Difatti aveva approfittato di quanto previsto dall’art. 13 lett. m) del D.L. 8 aprile 2020 nr. 23, c.d. “Decreto Liquidità”, convertito con modifiche nella legge 5 giugno 2020 nr. 40.
La normativa ha previsto, nella fase emergenziale conseguita alla pandemia da Sars-Cov 2, l’estensione dell’accesso alle garanzie prestate dal Fondo PMI ad un’ampia platea di soggetti.
In particolare bastava seguire un iter semplificato, consentendo l’erogazione del finanziamento sulla base dei dati auto certificati dal richiedente.
I finanzieri hanno analizzato la documentazione allegata alla richiesta di finanziamento e sono emerse delle rilevanti incongruenze in merito all’autocertificazione prodotta dal rappresentante legale.
Nello specifico, è stato comprovato che il soggetto firmatario ha attestato il falso.
Infatti ha indicato di non essere incorso in fattispecie di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione ad una procedura di appalto o connessione.
La società ha quindi ottenuto illecitamente un finanziamento di 25.000 euro.
L’omissione di indicare la condanna irrevocabile per il reato del rappresentante legale, espressamente previsto quale motivo di esclusione, configura un reato.
Per la persona il firmatario, persona fisica, si configura il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.
illecito amministrativo
In aggiunta a questo, per la società si configura un illecito amministrativo.
Infatti il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto la responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato e quindi diventano centri d’imputazione autonomi.
Le società a norma del decreto, sono ritenute direttamente responsabili per alcuni reati commessi dai soggetti che agiscono nel loro interesse o a loro vantaggio.
Tuttavia è necessario specificare che la misura è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare.
Infatti per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
In quel caso i beni sequestrati sarebbero definitivamente confiscati a favore dell’Erario e dei creditori.
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