Si è svolta sabato 26 marzo al De Filippi di Varese, la sessantaduesima assemblea di Avis provinciale Varese. Dopo due anni, l’appuntamento è tornato ad essere svolto in presenza.
Si è trattato di un momento importante per la realtà che fa da punto di riferimento per le 43 Avis comunali presenti sul nostro territorio. L’assemblea è stato un momento per tracciare il bilancio sull’andamento di donatori e donazioni nell’anno appena passato, ma anche l’occasione per guardare avanti e pensare al futuro.
A portare i saluti, in apertura dei lavori, il Presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia, Emanuele Monti.
I numeri: donatori e donazioni
Il secondo anno di pandemia ha lasciato il segno, facendo registrare un calo, seppur lieve dei donatori attivi che a fine 2021 erano 24.045 (224 in meno rispetto all’anno precedente). Dato che tiene conto del risultato netto tra donatori che smettono di donare (per età, motivi di salute o altro) e nuovi donatori che, nel 2021, sono stati 1.753.
«L’impossibilità di organizzare eventi e manifestazioni sicuramente influenza negativamente l’ingresso di nuovi donatori: tradizionalmente sono questi eventi di piazza quelli in cui Avis riesce ad avvicinare al dono nuove persone. I risultati comunque ottenuti rendono necessario un ringraziamento a volontari e consiglieri di Avis che hanno continuato a promuovere il dono di sangue anche con altre modalità. In futuro si dovranno sempre più esplorare nuove strategie di promozione del dono, attraverso canali di comunicazione come i social network anche per avvicinare sempre più i giovani che speriamo di poter incontrare anche nelle scuole, con la ripresa delle attività in presenza». riflette il presidente di Avis provinciale Varese, Luca Basile.
L’identikit del donatore dice che il 61% dei donatori sono uomini contro il 39% di donne che risultano più attive nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni. Per quanto riguarda il numero di donazioni le sacche donate sono state 40.758, oltre 2mila in più rispetto al 2020.
«Questo dato deve sempre essere letto in modo correlato rispetto alla richieste che arriva dai nostri ospedali. Per noi la donazione è programmata e a reintegro di scorte e quindi eventuali rallentamenti o picchi sono legati all’andamento dell’attività chirurgica». spiega ancora Basile.
Buono è anche il dato che riguarda l’aumento delle aferesi, ovvero le donazioni di plasma con un più 306 rispetto al 2020.
L’anno che ci aspetta Avis
L’anno che ci aspetta è sicuramente ricco di sfide considerando i mesi che si lasciano alle spalle. Avis provinciale Varese sarà impegnata nel programmare sia le attività di promozione del dono che gli interventi nelle scuole – con particolare attenzione a quelle superiori – al fine di sensibilizzare sempre più persone verso la donazione, i valori della solidarietà, della gratuità e degli stili di vita sani.
Sono in programma iniziative in concomitanza con la giornata mondiale del donatore di sangue (14 giugno). Ma anche una iniziativa del tutto nuova legata alla giornata nazionale del dono che ricorre il 4 ottobre.
«Sempre più vorremo essere al fianco delle amministrazioni locali del territorio per essere vicini ai cittadini e per poterli coinvolgere e sensibilizzare rispetto a un bisogno che è sempre prestente». conclude Basile.